MONZA – RTI Bonvena (composto da Consorzio CCB di Monza, CS&L di Cavenago di Brianza, cooperative consorziate e associazioni per un totale di 20 partner), che attualmente gestisce 860 posti, ha deciso di non partecipare alla nuova gara indetta dalla Prefettura di Monza per la gestione dei servizi di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale in singole unità abitative (modello “accoglienza diffusa”).
“Questa scelta – spiegano Mario Riva (presidente del Consorzio Comunità Brianza) e Giancarlo Brunato (presidente di CS&L) è maturata dopo una lunga riflessione al nostro interno, dove abbiamo analizzato tutti i pro e contro ed alla fine abbiamo deciso in modo corale. E’ stata una decisione difficile perché l’accoglienza diffusa, in forza della nostra esperienza, è il modello di accoglienza (migliore sia per l’integrazione delle persone che per la sicurezza dei territori) nel quale abbiamo tanto creduto e per cui abbiamo lavorato in questi anni. Il taglio delle risorse perpetrato dai nuovi bandi rende, purtroppo, molto problematico ora lavorare per l’integrazione, la cura e l’attenzione verso la persona, indirizzando verso una modalità di intervento volta più al controllo che all’inclusione”.
Da Rti Bonvena spiegano che il primo pensiero è andato ai migranti: “Li abbiamo accompagnati in questi anni in un percorso che, dall’accoglienza iniziale, si è positivamente evoluto in una dimensione di vera e propria integrazione nelle nostre comunità. I buoni risultati ottenuti ed i rapporti di collaborazione proficua costruiti in questi anni con la Prefettura, i Comuni e con tutte le altre istituzioni territoriali sono emersi anche nel corso del recente Convegno “L’accoglienza ha funzionato”, tenutosi a Monza il 31 gennaio scorso”.
Il pensiero, naturalmente, non manca anche per le difficoltà occupazionali andranno incontro gli operatori. Si sta lavorando per cercare di contenere le perdite il più possibile.
“Le ragioni della nostra rinuncia alla partecipazione alla nuova gara – affermano Riva e Brunato – risiedono nella grave insostenibilità economico-gestionale della stessa per come è stata costruita e per le risorse messe a disposizione. A partire dalla verificata interruzione delle prestazioni e dei servizi finalizzati alla vera inclusione degli accolti, come i corsi di lingua italiana e professionali nonché alla maggior tutela delle persone richiedenti asilo da noi ospitate. Non possiamo negare che le stesse ragioni di cui sopra – unite al senso del nostro lavoro – ci stavano portando ad una decisione più drastica ossia la non partecipazione a nessuno dei bandi proposti. Alla fine abbiamo però optato per la partecipazione ai bandi che riguardano l’accoglienza presso le strutture collettive ove pare esserci una pur minima sostenibilità che ci potrà permettere, cercando anche risorse aggiuntive dal territorio, di continuare a fare al meglio il lavoro richiesto”.
Rti Bonvena annuncia che non parteciperà alla gara per il modello di accoglienza diffusa: presenterà invece “ricorso giurisdizionale amministrativo avverso il bando prefettizio auspicando l’annullamento delle condizioni di gara, che riteniamo ostative alla partecipazione”.