MONZA – “Europa. La nostra casa”. Un titolo che non ammette fraintendimenti quello scelto dalla Cgil e dallo Spi di Monza e Brianza per l’iniziativa del 3 maggio prossimo. L’appuntamento con Franco Chittolina, autore del libro “Patria Europa. L’ora del coraggio”, e Susanna Camusso, ex segretaria generale e attualmente responsabile delle politiche internazionali della Cgil nazionale, è per le 9.30 presso la Camera del lavoro di via Premuda, a Monza.
Un evento aperto al pubblico che si colloca a poche settimane dal voto per il rinnovo del Parlamento europeo: anche in Italia, infatti, si voterà domenica 26 maggio per quelle che, forse, sono le elezioni più delicate della storia d’Europa, le prime dopo la difficoltosa Brexit.
“Settant’anni di pace e di prosperità in Europa – commenta Pietro Albergoni, segretario generale Spi-Cgil Monza e Brianza – hanno consentito cambiamenti positivi, ma ci sono criticità che non possono essere ignorate. Dobbiamo lasciare ai giovani – continua Albergoni – l’idea di un’Europa democratica dei popoli. Vogliamo ripartire dal manifesto di Ventotene degli Stati Uniti d’Europa per rafforzare il modello democratico e realizzare una estensione dei diritti sociali e civili. Ogni giorno è necessario contrastare i nazionalismi e la propaganda xenofoba per riaffermare i valori dell’Europa unita che sappia essere la Patria dei cittadini europei”.
“L’Europa – aggiunge Angela Mondellini, segretaria generale della Cgil di Monza e Brianza – è costituita da un insieme di istituzioni: alcune hanno funzionato bene (la Cedu, il Parlamento), altre hanno funzionato male (la BCE, per esempio). Le istituzioni, se creano disparità, debbono essere riformate. L’Europa – continua Mondellini – è l’aria che respiriamo, il suolo che calpestiamo. Lo abbiamo sperimentato con Cernobyl: quel che succede in altri paesi ci riguarda. Non si esce mai veramente dall’Europa. Il problema è come starci dentro, e non tutti i modi di starci sono uguali. Questa è la vera questione, il resto è propaganda. Immaginiamo e lottiamo per una Europa sociale, dei diritti e del lavoro. Non c’è futuro per i popoli dell’Europa senza un’istituzione europea che garantisca pace, diritti e sviluppo. Il film dei sovranisti lo abbiamo già visto, e non finisce con un happy ending, finisce, semmai, con una guerra mondiale”.