MONZA – Prima di vedere la metropolitana che sfreccia nel sottosuolo della città bisognerà correre tutti insieme. E vigilare: perché per avere garanzie sulla completa realizzazione dell’opera e sul suo efficace inserimento nel territorio cittadino c’è ancora molto da fare. E’ la conclusione a cui si è arrivati sabato mattina in occasione dell’incontro convocato dall’associazione HqMonza, che ha messo attorno al tavolo tutti i rappresentanti politici del territorio, di ogni colore politico.
Presenti i senatori Massimiliano Romeo, Gianmarco Corbetta e Roberto Rampi. Con loro i deputati Jari Colli, Gianmario Fragomeli, i consiglieri regionali Marco Mariani, Gigi Ponti e Marco Fumagalli. L’onorevole Andrea Mandelli e il vicegovernatore Fabrizio Sala, già impegnati altrove, hanno inviato un messaggio di adesione all’iniziativa. A fine incontro l’intervento anche del sindaco Dario Allevi, direttamente interessato alla realizzazione dell’importante infrastruttura.
Per tutti un avvertimento, quello di Isabella Tavazzi, portavoce di HqMonza: “Il metrò monzese cammina, ma la strada è ancora molto lunga e piena di trappole”. E l’associazione, per dimostrare che non si trattava di uno slogan o di un allarmismo inutile, le ha elencate tutte.
Innanzitutto i fondi, condizione essenziale per la realizzazione dell’opera. Recentemente la commissione Bilancio della Camera ha approvato lo stanziamento di 900 milioni inserito in finanziaria, ma non è ancora pervenuto il benestare della commissione Territorio. Nessuna novità, addirittura, per quanto riguarda le analoghe commissioni del Senato. Quanto alla Presidenza del Consiglio, serve il decreto che renda effettivamente disponibili i fondi, che sono spalmati su 9 anni. “Un
ritardo in questa parte dell’iter – ha avvertito HqMonza -potrebbe far “saltare” i primi 15 milioni previsti
per il 2019”.
Al di là dei soldi, tuttavia, c’è ancora molto da fare dal punto di vista burocratico e della pianificazione territoriale. Manca la stipula della convenzione tra Ministero
delle Infrastrutture e Trasporti con gli enti locali (Regione Lombardia e Comuni di Milano, Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni). “Procede troppo lentamente – ha spiegato Tavazzi – anche il confronto in sede ministeriale sul progetto e sulla relativa analisi costi-benefici, che è peraltro positiva”. Infine, atto di non poco conto, nulla si sa ancora riguardo alla ripartizione delle quote di partecipazione da parte degli enti locali, che dovranno farsi carico di investimenti per i restanti 350 milioni di euro.
Superati anche questi scogli, non si può dormire sugli allori. Le criticità evidenziate da HqMonza non mancano: “Innanzitutto il deposito treni, previsto su un’area di 1.300 mq in zona Bettola, è fondamentale per la linea, ma può e deve essere realizzato interrato e circondato da una fascia boschiva di almeno 20 metri, per mitigarne l’impatto estetico-visuale e di inquinamento acustico. Gli eventuali maggiori costi possono essere coperti attingendo ad un fondo di 58 milioni di euro già previsto per migliorie di progetto. La seconda criticità: è indispensabile, e al momento non previsto, un adeguato parcheggio (almeno 3.000 posti auto) al capolinea Monza Nord, Polo Istituzionale, là dove oggi già ci sono problemi emergenti per la sosta in presenza di Questura e Provincia di Monza e Brianza. Quel capolinea richiamerà passeggeri dalla Brianza, in particolare dai Comuni di Lissone, Muggiò, Vedano e limitrofi”.
Sul tavolo, insomma, parecchi temi da affrontare. I partecipanti al tavolo hanno riconfermato il loro impegno unitario, al di là degli schieramenti politici, per arrivare alla realizzazione del prolungamento della M5 da Bignami a Monza Nord nei tempi più rapidi possibili e hanno assicurato che effettueranno verifiche e assumeranno iniziative perché ogni intoppo dell’iter sia superato e non si verifichino ritardi.
La riunione è stata anche occasione per un confronto sul tema più ampio del trasporto pubblico a Monza e in Brianza, con riferimenti alla linea ferroviaria Monza-Molteno, alla ipotesi di realizzazione di una linea veloce da Cologno Nord sino a Vimercate, alle prospettive di riorganizzazione futura del trasporto pubblico locale di superficie in tutta l’area.