MONZA – Per controllare le aree della prostituzione non ha esitato a colpire il rivale. Tolta la scarpa, colpi in testa fino a sfondargli il cranio. L’autore dell’aggressione, un transessuale di 42 anni, è stato arrestato dai Carabinieri di Monza.
Dopo il violento episodio aveva deciso di cambiare città. Si era trasferito a Roma nella speranza di essere dimenticato o irrintracciabile. I militari, però, pazientemente hanno ricostruito tutta la vicenda e sono riusciti a scoprire anche i suoi spostamenti. Nei giorni scorsi hanno notificato e dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Monza.
Il fatto risale al 3 dicembre. Un uomo a terra sanguinante in viale Stucchi. Un transessuale di 43 anni, brasiliano anche in questo caso, portato d’urgenza all’ospedale San Gerardo e giudicato in pericolo di vita. Per i medici nessun dubbio: doppia ferita da sfondamento, non compatibile con una semplice caduta.
Da lì sono partite le indagini dei Carabinieri che, tra testimonianze contrastanti e ricerca della causa della possibile aggressione, si sono indirizzati verso tre strade: un regolamento di conti, un cliente violento o il controllo delle aree della prostituzione. Purtroppo nel loro lavoro non potevano essere aiutati dalla vittima che, nella prima settimana di ricovero, ha addirittura rischiato di finire all’altro mondo tanto erano gravi le sue condizioni.
Così le indagini si sono concentrate sull’area della prostituzione monzese sino a quando, nell’acquisizione di testimonianze, è emerso un messaggio vocale inviato dall’autore del delitto ad un proprio amico, nel quale viene nel dettaglio descritta la scena del tentato omicidio esponendo altresì i motivi connessi a tale gesto: il controllo delle aree di prostituzione.
Acquisita questa informazione gli uomini dell’Arma, diretti dalla Procura di Monza, hanno raccolto altri elementi tra cui la dichiarazione della vittima, ormai fuori pericolo di vita, che hanno consentito di individuare l’arma del delitto: un tacco della scarpa che ha perforato per ben due volte il cranio.
Con un ulteriore lavoro di ricerca i Carabinieri della Sezione operativa sono riusciti a rintracciare a Roma l’aggressore. Per lui si sono spalancate le porte del carcere con l’accusa di tentato omicidio.