MONZA – Non buttate via le vecchie radio transistor, le guide turistiche datate, i cestini in vimini, i centrini, le bomboniere, le bamboline souvenir con il nome della località turistica, i vecchi telefoni con la cornetta o i vecchi portagioie in legno. Questi oggetti – da molti ritenuti un po’ kitsch e datati diventano preziosi strumenti per la memoria e la socialità dei residenti de Il paese Ritrovato.
Un appello originale quello che arriva dalla struttura avveniristica di via Casanova dove risiedono, in un vero e proprio paese con case, negozi, chiesa, cinema e piazza 54 persone affette da demenza. A richiedere questi oggetti è Marco Fumagalli, coordinatore de Il Paese Ritrovato. “Ciò che per molti è inutile per noi è utile – spiega – Gli oggetti sono molto preziosi per i nostri residenti. Stimolano il ricordo, attivano manualità e socialità e sono utili per l’orientamento”
Proprio come è accaduto a una residente che, davanti a una vecchia macchina da cucire, si è rimessa al lavoro, come grande naturalezza e semplicità come se, quella parte della memoria, non avesse mai dimenticato quei gesti. Camminando tra i negozi e le abitazioni della struttura è facile incappare in quegli oggetti che rimandano indietro nel tempo: il negozio di acconciature dove c’è un casco degli anni Settanta, il bar con le scatole di latta dei biscotti, la merceria con ferri della lana e la macchina da cucire, la chiesa dove all’entrata ci sono le immaginette con le preghiere. E poi fuori da alcuni negozi grandi cesti di vimini dove sfogliare le vecchie guide turistiche, alzare la cornetta dei primi telefoni con i tasti, o accarezzare i morbidi peluche.
Nel villaggio monzese, unico nel suo genere in Italia, la demenza viene affrontata in modo diverso e gli oggetti acquistano un grande valore. “Gli oggetti ci sono e i residenti ogni giorno ci passano davanti – precisa – Può essere, per esempio, che qualcuno si orienti per rientrare nella sua abitazione non con il nome delle vie ben visibili, ma con un vaso magari messo all’ingresso di un locale che gli rimanda nella memoria che in quel punto c’è l’ingresso della casa”. Oggetti che servono anche per abbellire e rinnovare i locali pubblici del villaggio ma anche le abitazioni. Un po’ come si fa abitualmente quando si vuole rinnovare il salotto o la cucina.
Da qui l’idea di coinvolgere la cittadinanza in questo progetto chiedendo di non buttare quegli oggetti che magari fanno ormai vintage, ma di portarli a Il Paese Ritrovato. Il vecchio seltz tanto in voga negli anni Settanta non solo potrebbe arredare, ma magari anche stimolare il residuo di memoria di qualcuno; il portagioie di legno della nonna accogliere i monili di qualche residente.
Per ulteriori informazioni sugli oggetti richiesti inviare un’email a marco.fumagalli@cooplameridiana.it
Barbara Apicella