SEREGNO – Il sindaco Alberto Rossi non cerca scuse. Quella foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, attaccata al contrario nella stele situata nel parco pubblico a loro dedicato, ha fatto il giro del web. Impossibile non notare il volto di un magistrato sotto il nome del collega, e viceversa.
“Ovviamente me ne sono accorto anch’io immediatamente – afferma il sindaco – ma la cosa più importante in quel momento era un’altra. Era celebrare la Giornata della legalità alla presenza dei ragazzi delle scuole. E, in loro presenza, rimettere su quella stele una nuova foto in sostituzione di quella in cui i due magistrati erano stati sfregiati in volto da qualche imbecille. Doveva passare un messaggio forte e chiaro. Mi spiace che altri si siano limitati a evidenziare l’errore senza pensare minimamente al significato di ciò che stavamo compiendo in quel momento”
Il primo cittadino già il giorno precedente, attraverso i social network, si era rivolto indirettamente ai vandali che avevano rigato il volto dei due magistrati, riconosciuti quale simbolo della lotta contro la criminalità organizzata. E aveva detto a chiare lettere: “Gli imbecilli non prevarranno perché il nostro senso di comunità è più forte”.
Poi qualcuno ha stampato la fotografia al contrario, di fatto generando una gaffe davvero clamorosa.
“Vedevo i consiglieri di opposizione che parlavano con la stampa per evidenziare l’errore – racconta Rossi – e scattavano foto nel momento in cui i bambini leggevano le loro riflessioni. Non nego l’errore, vi abbiamo posto rimedio già alle 14. Il gesto che abbiamo compiuto portava con sé significati importanti, spiace che per altri sia stato invece più interessante discutere e polemizzare per una foto attaccata al contrario”.