SEREGNO – “Riconoscente per l’infaticabile dedizione che le ha riservato durante il ministero di parroco, riconoscente in particolare per l’attenzione che ha saputo riservare a tutti e a ciascuno, la città, con la voce del Consiglio comunale, esprime la volontà che oggi e per sempre monsignor Silvano Motta sia considerato cittadino onorario di Seregno”. Una frase pronunciata con soddisfazione, affetto, riconoscenza dal sindaco Alberto Rossi nei confronti del sacerdote, una delle guide religiose più amate nella storia della città. A lui nella serata di martedì 21 il conferimento della cittadinanza onoraria e la gratitudine espressa dal sindaco a nome di tutta la città.
Monsignor Motta era arrivato nell’anno 1995. La Curia aveva puntato su di lui, uomo d’esperienza ma anche con molto senso pratico, per la sostituzione di Monsignor Luigi Gandini, colui che era stato prevosto della città per più di trent’anni. Per prenderne il posto ci voleva una persona capace di reggere il timone della comunità parrocchiale, continuando a tracciare la linea da seguire nel percorso di fede e, allo stesso tempo, in grado di introdurre quei cambiamenti ormai necessari.
Il curriculum di Monsignor Motta parlava da solo: aveva fatto di tutto. Prima di tutto il contabile in un negozio poi, in seguito alla vocazione tardiva e all’ordinazione sacerdotale, era stato economo e rettore del seminario di San Pietro Martire a Seveso. Infine segretario personale del Cardinale Giovanni Colombo, nonché parroco a Valmadrera per 15 anni. Insomma sapeva gestire la parte economica ed era diventato un ottimo “pastore d’anime”. A lui il compito di riuscire a inserirsi nella comunità. Lo ha fatto a modo suo, partendo dagli “ultimi”.
Nel suo discorso il sindaco ha ricordato la figura del “prete costruttore”: “La ristrutturazione della casa prepositurale, dell’oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano, della chiesa di San Salvatore, la realizzazione della quadreria della Basilica San Giuseppe, della tomba per i sacerdoti seregnesi al cimitero. Oltre alla realizzazione dell’altare della Basilica e alla realizzazione del centro pastorale di via Cavour”.
Nel 2013, a 77 anni, per raggiunti limiti di età lascerà definitivamente la parrocchia. I seregnesi, però, non l’hanno dimenticato. Diciassette anni vissuti intensamente per diventare uno di loro. Con un grazie e una cittadinanza onoraria, che rende eterna la stima e la riconoscenza per quanto ha compiuto.