SEREGNO – “Dal Comune solo silenzio e confusione”. Ilaria Anna Cerqua, capogruppo di Forza Italia, si fa portavoce del dubbio dei consiglieri di minoranza: in città è in arrivo lo sportello immigrazione? Se n’è parlato diffusamente nella seduta consiliare di martedì 28, ma tra accuse, polemiche e mezze frasi, l’opposizione è ancora in attesa di alcune risposte che non sono arrivate e che, a questo punto, sono stati richieste con la presentazione di una interrogazione.
A tirare fuori la questione dello sportello è stata proprio Cerqua, assessore alle Politiche sociali durante la precedente amministrazione comunale, accusando l’attuale Giunta di non aver detto nulla, di non aver condiviso il progetto con i comitati di quartiere e, in sostanza, di avere agito in autonomia.
“E’ un progetto che si articola in quattro punti – ha replicato Laura Capelli, attuale assessore – tra dispersione scolastica, orientamento digitale, vulnerabilità familiare e servizio agli stranieri. Quest’ultimo è rivolto anche agli italiani perché connesso al tema badanti. Sono 5 delle 50 ore in cui il Comune sarà presente negli spazi di via Bottego 12”.
Il consigliere di maggioranza Laura Borgonovo (“Cambia Seregno”), pur sostenendo il progetto, ha aggiunto qualcosa di diverso: “Le ore sono 9, c’è anche il backoffice. Lo sportello non va a sostituire quello di Seveso, deciso a livello di Comuni dell’Ambito di Seregno, ma lo integra. Sono servizi di natura socio educativa”.
Frasi che hanno alimentato altri dubbi nell’opposizione: “Il Comune – ha replicato Cerqua – non può decidere in autonomia sui progetti in cui siamo partner dell’Ambito. E’ gravissimo”. La capogruppo di Forza Italia ha sollevato inoltre un problema legale e di trasparenza: “Non avete dato pubblicità a questa operazione. Non è mai finita nella sezione dei bandi. Eppure la determinazione firmata dal dirigente del settore lo imponeva. Questo non è accaduto, ma voi tendete a minimizzare il tutto dicendo che comunque c’è stato un buon riscontro. Io, come consigliere comunale, a questo punto che certezza ho sulla legittimità del percorso degli atti amministrativi?”.
Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega, invece ha manifestato tutte le sue perplessità politiche: “Se si tratta di sole cinque ore settimanali dedicate alle badanti, come ora dice la maggioranza, tanto valeva gestirle direttamente in Comune. Non mi spiego la mancanza di comunicazione: abbiamo un sindaco che sui social dice tutto, ma di questo sportello stranieri nemmeno una virgola. Solo un post oggi, casualmente, a distanza di due mesi dall’avvio del progetto, perché c’è il Consiglio comunale. E poi il mancato coinvolgimento del quartiere Sant’Ambrogio. Uno sgradevole silenzio da parte di una maggioranza che parla sempre di partecipazione. Tra i residenti del quartiere, che non ne sapevano nulla, c’è malumore. Se credete nelle vostre idee e nei vostri progetti, abbiate almeno il coraggio di sostenerli fino in fondo invece di preferire la strada del silenzio”.