Uno di Giussano, uno di Seregno, uno di Cesano Maderno e l’altro di Varedo: sono tutti albanesi finiti davanti al giudice del tribunale di Como con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Hanno scelto tutti e quattro la via del patteggiamento.
Fanno parte di quel gruppo smantellato dai Carabinieri in occasione della maxi retata compiuta nel settembre 2018, quando erano riusciti a consegnare alla giustizia ben 23 persone, accusate a vario titolo di controllare la prostituzione in diverse zone del comasco e della provincia di Monza e Brianza. Mentre alcuni degli extracomunitari hanno scelto di affrontare il giudizio in aule, questi quattro hanno patteggiato la pena.
Il quarantenne domiciliato a Giussano (che ha ancora un conto in sospeso per lo sfruttamento di una minorenne) gestiva la prostituzione in un’area di Arosio. Il trentaduenne di Cesano Maderno gestiva due ragazze a Cermenate, mentre il varedese di 39 anni si occupava dell’area di Vertemate con Minoprio. Per i tre la pena è di 2 anni e 8 mesi. Il seregnese di 33 anni, invece, aveva il controllo sull’attività di una prostituta che esercitava a Cermenate. Per lui il patteggiamento è di 2 anni e 2 mesi.
Al momento sono rinviati a giudizio un venticinquenne di Meda, un trentacinquenne di Varedo e un quarantenne di Usmate Velate. Secondo le stime dell’accusa il controllo della prostituzione, in base alle zone e al numero di ragazze controllate, portava nelle tasche degli sfruttatori dai 6 ai 12 mila euro al mese.