MONZA – La Provincia e i Comuni accanto ai dipendenti dell’azienda Mercatone Uno che, dall’oggi al domani, si sono ritrovati a spasso.
La Provincia di Monza e Brianza invia un appello al Tribunale di Bologna e al Mise per presentare la situazione dei 52 lavoratori del punto vendita di Cesano Maderno coinvolti nella crisi del Mercatone Uno affinché vengano prese tutte le misure necessarie ad attivare gli ammortizzatori sociali nei confronti dei dipendenti.
Questa una delle decisioni prese alla conclusione dell’incontro che si è svolto venerdì e che ha visto al tavolo di lavoro la Provincia, Afol Monza e Brianza, Cgil, Cisl i rappresentanti sindacali, e i sindaci di Cesano Maderno, Desio, Lazzate, Limbiate, Seregno, Varedo, Vimercate, Lissone.
I lavoratori e i loro rappresentanti hanno ripercorso le tappe che hanno portato alla sospensione del loro rapporto di lavoro con la società Shernon Holding a fronte del fallimento della stessa. E’ stato messo in evidenza che ogni percorso a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori dipende dalla definizione dei uno status che al momento è assolutamente indefinito ed anomalo in quanto non è stata comunicata alcuna interruzione del rapporto di lavoro, né il datore di lavoro è nelle condizioni giuridiche per l’attivazione di ammortizzatori sociali.
I lavoratori hanno necessità che vengano riconosciuti gli ammortizzatori sociali oltre ai normali strumenti di sostegno al reddito, anche gli altri esercizi di supporto e sollievo come la sospensione di mutui, assicurazioni o rette, possibili in casi di disoccupazione o crisi aziendale conclamata.
Questa situazione verrà presentata nuovamente all’attenzione della IV commissione attività produttive convocata in Regione domani, lunedì 10 giugno, dove la Provincia dichiarerà che insieme ai sindaci si farà promotrice presso tutte le sedi opportune delle istanze raccolte.
Inoltre la Provincia si è impegnata a mettere a disposizione le competenze di Afol Mb per avviare tutti i percorsi di formazione, ricollocazione, riqualificazione nel quadro degli strumenti regionali.
I sindaci si sono impegnati ad incontrare le lavoratrici ed i lavoratori che vivono nei propri comuni per conoscere le singole situazioni e intervenire con gli strumenti a disposizione.