MONZA – Napoli chiama Monza risponde: le famiglie di Cederna accolgono i ragazzi di Scampia, il quartiere periferico spesso al centro delle cronache nazionali di malavita e di camorra. Ma i monzesi hanno messo da parte pregiudizi e stereotipi decidendo di aprire le porte delle loro case a 14 ragazzi (di età compresa tra i 6 e i 18 anni) e a 3 adulti.
Si chiama “Meno X meno fa più” il progetto promosso dai giovani dell’oratorio di Cederna (e conclusosi nel fine settimana) nella certezza che, come recita la regola matematica, moltiplicando due numeri negativi il risultato è sempre positivo. Così come facendo incontrare due realtà particolari, due periferie di due grandi città, dalla loro moltiplicazione scaturisce qualche cosa di bello.
Il primo “miracolo” la conoscenza e il confronto tra famiglie del quartiere che neppure si conoscevano e che accomunati dalla volontà di accogliere i bambini e i ragazzi di Scampia sono entrate in contatto. Un’accoglienza che ha coinvolto non solo famiglie napoletane residenti da anni nel quartiere, ma anche famiglie del Nord e straniere che hanno lasciato alla porta giudizi affrettati e hanno scoperto la gioia della conoscenza, non senza qualche iniziale problema di comunicazione visto che i piccoli ospiti parlano spesso in dialetto.
“Cederna ci vuole bene e noi ringraziamo Cederna – commenta Davide Cerullo, educatore e anima dell’associazione “L’albero delle storie” che si occupa dei bambini e degli adolescenti di Scampia – L’oratorio è stato l’epicentro di questo terremoto di belle emozioni. Scampia oggi non è quello che ci viene raccontato da Gomorra. Il grave problema è l’altissimo tasso di analfabetismo. Scampia fa parte dell’Italia eppure c’è una grande differenza tra i bambini del quartiere napoletano e i loro coetanei del Nord: l’assenza della famiglia, e all’interno di essa, l’assenza del valore della scuola”.
Una collaborazione, quella avviata tra Cederna e Scampia, che ha già dato il suo primo risultato positivo: con Ciro un ragazzo di 22 anni che la scorsa estate ha partecipato al progetto e ha deciso di rimanere a Monza, accolto da una famiglia di Cederna: Ciro adesso è impegnato con il servizio civile presso una associazione brianzola e terminato il percorso è intenzionato a rimanere a Monza per costruirsi il suo futuro lavorativo e personale.
Barbara Apicella