Principale gruppo industriale italiano, ha portato in giro per la penisola milioni e milioni di persone con modelli che, per un verso o per l’altro, sono sempre finiti sotto i riflettori. La Fiat celebra il suo “compleanno” proprio oggi, essendo nata l’11 luglio 1899. Per tutti parlare di Fiat significa pensare alla famiglia Agnelli. L’ingresso di Giovanni Agnelli nell’azienda, però, all’inizio è del tutto casuale: dopo il ritiro di Michele Lanza, che poco prima di andare dal notaio per l’atto di fondazione decide di fare un passo indietro, industriali e nobili di torino decidono di coinvolgere anche lui perché si faccia carico delle quote cedute.
La prima denominazione è quella di Fia (fabbrica Italiana di Automobili), con azienda che nasce rilevando la “Accomandita Ceirano & C.”, già produttrice di alcuni modelli benché in modo tutto sommato artigianale. Il fine dei fondatori, invece, è quello di dare vita a una vera e propria industria, capace di produrre automobile su larga scala.
Cambia presto anche la sede. Da quella della Ceirano, nel 1923 ecco che apre ufficialmente il Lingotto di Torino. Nel frattempo cambia anche la composizione societaria, con Giovanni Agnelli che rileva le quote degli altri fino a diventare l’unico proprietario. Il suo grande rischio non è quello industriale: è quello di riuscire a conservare la proprietà dell’azienda nonostante negli anni del fascismo si sia apertamente schierato per il regime diventando anche senatore.
Il nome che però più di tutti fa la storia della Fiat è quello di Gianni Agnelli: diventa presidente nel 1966. Se ne andrà, come previsto dallo statuto, all’età di 75 anni (nel 1996) cedendo il timone dell’azienda prima all’ex amministratore delegato Cesare Romiti, poi a Paolo fresco. Nel 2003 alla presidenza arriva il fratello Umberto Agnelli: un solo anno, la salute non lo sosterrà. Alla morte ecco Luca Cordero di Montezemolo mentre inizia a crescere il giovane John Elkann.
Non staremo qui a parlare dei singoli modelli, qualcuno mal riuscito, altri che hanno fatto un po’ la storia dell’automobilismo commerciale. Citiamo soltanto alcuni numeri. A oggi, nonostante i ripetuti momenti di crisi, resta il maggior gruppo aziendale del nostro Paese. E’ presente in 61 nazioni attraverso il lavoro di 1.063 aziende per un totale di 223.000 dipendenti. Un posto nella storia d’Italia se l’è decisamente ritagliato.