VARESE – Settimane di indagini meticolose, poi il blitz nell’abitazione: la Polizia di Stato, nei giorni scorsi, ha eseguito la misura degli arresti domiciliari a carico di un uomo di 33 anni. Secondo gli inquirenti è il responsabile della rapina avvenuta il 17 maggio scorso in danno della sala slot situata in via San Michele a Varese.
Le serrate indagini dei poliziotti della Questura di Varese, coordinate dalla Procura della Repubblica di Varese, sono partite immediatamente anche in considerazione della particolare aggressività manifestata dal rapinatore che per farsi consegnare il denaro non ha esitato a colpire violentemente la donna con un calcio e un pugno, fino a ferirla alle mani con una lama affilata.
Gli uomini dell’Antirapina della Squadra Mobile hanno scandagliato ogni particolare a partire dalle immagini del sistema di videosorveglianza della sala slot, riuscendo a identificare il responsabile per il cittadino italiano arrestato l’altra mattina, persona già conosciuta per analoghi reati, a carico del quale sono stati acquisiti numerosi e univoci elementi a suo carico, come il sopralluogo che lo stesso ha fatto poco prima di consumare la rapina per assicurarsi che all’interno non ci fosse nessuno.
Ulteriore e definitiva conferma si è avuta grazie alla Polizia Scientifica di Varese che durante il sopralluogo è riuscita a rilevare l’impronta digitale del rapinatore che è stata confrontata con successo con quella dell’indagato che a questo punto è stato inchiodato alle sue responsabilità.
Al termine delle indagini, concluse in brevissimo tempo, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Varese, concordando con le valutazioni della Procura della Repubblica, ha ritenuto sufficienti gli elementi acquisiti per l’emissione della misura cautelare a carico dell’uomo identificato disponendo gli arresti domiciliari nella sua abitazione.