La crescita degli abbonati delude e Netflix affonda a Wall Street, dove arriva a perdere fino al 12%. Il colosso della tv in streaming chiude il secondo trimestre con 2,7 milioni di abbonati in più, decisamente al di sotto dei cinque milioni attesi. A preoccupare è soprattutto la perdita di 130.000 abbonati negli Stati Uniti a causa del rincaro dei prezzi e della programmazione debole. Alla fine di giugno Netflix conta 151,6 milioni di abbonati nel mondo, meno dei 153,9 milioni che aveva previsto e meno dei 156,5 milioni attesi dal mercato. La società stima per il terzo trimestre 7 milioni di abbonati in più, di cui 800.000 negli States, grazie al ritorno sul piccolo schermo di alcune delle serie di maggiore successo, quali Stranger Things e Orange is the New Black.
Nonostante la crescita deludente degli abbonati, Netflix chiude il secondo trimestre con ricavi in crescita del 26% a 4,92 miliardi di dollari. L’utile invece è sceso a 270 milioni di dollari dai 384,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Risultati positivi che passano però in secondo piano per gli investitori rispetto alla crescita degli abbonati. Il timore è che fra l’aumento dei prezzi e della concorrenza Netflix inizi a perdere colpi e questo preoccupa alla luce delle forti spese della società per la produzione di contenuti e la bassa redditività. Gli analisti continuano però a prevede una positiva seconda metà dell’anno, anche se la concorrenza incalza.
Nei prossimi mesi è infatti atteso il lancio dei servizi in streaming di Walt Disney, Apple e AT&T e questo si è già tradotto nel ritiro da Netflix di alcuni programmi popolari, quali The Office e Friends che tornano rispettivamente su NBCUniversal di Comcast e su HBO Max. Nella lettera agli azionisti allegata ai risultati Netflix ammette di aver sottovalutato gli effetti di una programmazione debole sulla crescita degli abbonati. Ma chiarisce di non voler intraprendere la strada della pubblicità per sostenere il suo servizio. “Riteniamo di avere un modello di business di maggior valore nel lungo termine stando fuori dalla concorrenza per i ricavi pubblicitari e concentrandoci sul soddisfare solo i nostri abbonati”.