SEREGNO – Una lettera inviata a tutti gli amministratori comunali brianzoli e a quelli provinciali. L’appello viene raccolto dai sindacati che, con una nota congiunta firmata da Cgil, Cisl e Uil, prendono posizione sulla vicenda del Cadom, il Centro aiuto donne maltrattate, che in questi giorni ha animato la vita politica.
A lanciare l’allarme era stata Laura Capelli, assessore alle Politiche sociali del Comune di Seregno, che aveva puntato il dito contro l’amministrazione di Monza, colpevole a suo dire di non aver fatto abbastanza, quale capofila della Rete Artemide, per risolvere la disputa tra il Cadom stesso e la Regione Lombardia. Con il rischio di ritrovarsi a breve senza alcun servizio a favore delle donne maltrattate.
Alla base del litigio c’è una questione molto semplice dal punto di vista burocratico, ma molto delicata nei suoi risvolti: Regione Lombardia chiede che tutte le donne assistite dal centro vengano “catalogate” con il loro codice fiscale in sede di rendicontazione. Richiesta non accettata dal Cadom, che contesta il venir meno di quell’anonimato e di quella privacy che hanno sempre caratterizzato il servizio.
Se Desirée Merlini, assessore del Comune di Monza, non ha esitato a replicare al Comune di Seregno, accusandolo di aver diffuso “fake news” e ribadendo che il servizio sarà comunque garantito, i sindacati fanno fatica a digerire la presa di posizione della Regione.
“Non possiamo pensare che una questione apparentemente burocratica – affermano i sindacati – debba comportare l’esclusione dai finanziamenti pubblici che, almeno in parte, supportano le molteplici attività del Cadom nel territorio. Si tratta di una realtà storica, che da sempre lavora non solo per dare servizi e appoggio alle donne vittime di violenza, ma anche per aiutarle in un percorso, quasi sempre lungo e sofferto, di acquisizione di consapevolezza, forza e fiducia in se stesse per sottrarsi alla spirale della violenza esercitata, nella maggior parte dei casi, dal marito, dal compagno o da un famigliare. Abbiamo sempre sostenuto il Cadom, realtà che opera da oltre 25 anni, realizzando con loro iniziative di formazione e sensibilizzazione, rivolte anche al mondo del lavoro. Da ultimo, vogliamo ricordare la raccolta fondi effettuata tra lavoratori e aziende della Brianza, grazie all’accordo territoriale siglato tra Cgil Cisl Uil e Assolombarda”.
“Confidiamo nel fatto che una soluzione verrà comunque trovata – concludono i sindacati -, e chiediamo alle istituzioni preposte di lavorare in questo senso. Da parte nostra, continueremo nel sostenere il lavoro prezioso del Cadom e dei Centri antiviolenza, e quello delle reti territoriali che si occupano di violenza sulle donne”.