SEREGNO – Gli occhi rossi per la grande emozione, ancora un po’ frastornato dalla novità: Gianfranco Ciafrone venerdì a mezzogiorno ha tenuto una conferenza stampa nella sala civica “Monsignor Gandini” dopo la decisione del giudice Silvia Pansini del Tribunale di Monza, che l’ha assolto “perché il fatto non costituisce reato”. Per l’ex assessore della Giunta guidata dall’allora sindaco Edoardo Mazza una grande liberazione.
“Come ho accolto la notizia? Non posso dire incredulo – racconta ancora provato dalla battaglia giudiziaria – perché ovviamente ero convinto della mia innocenza. La notizia della fine di questo calvario in un primo istante mi ha quasi paralizzato: finalmente tutto finito. Poi ha subito prevalso questo senso di liberazione. Mia moglie quando ha saputo della mia assoluzione ha pianto ininterrottamente come un bambino. Non provo desiderio di vendetta o di rivalsa. Semplicemente non auguro a nessuno di trovarsi nella situazione che ho vissuto io negli ultimi due anni. Ora finalmente, con questa assoluzione, mi hanno restituito quella dignità che avevo perso per due lunghi anni”.
Ciafrone vorrebbe fare a meno di parlare di politica e di amministrazione comunale, ma è inevitabile finire a parlare di questi temi visto che tutto è iniziato proprio in virtù dell’impegno politico e di un voto espresso in Giunta in qualità di assessore. “Dalla politica mi tengo lontano – afferma Ciafrone -, ho sempre creduto nella necessità di impegnarsi attivamente a beneficio della collettività, di mettersi in gioco per la città in cui si vive. Certo che quando si rimane scottati com’è accaduto a me, la prima reazione è quella di pensare di aver chiuso con quel mondo”.
Qualche frecciata, tuttavia, non la risparmia: “Non avrei voluto parlare dei politici, ma non posso fare a meno di dire che la parte politica di cui ho fatto parte per anni non l’ho più vista né sentita. Sono spariti tutti. I miei ex colleghi di partito non salgano ora sul carro dei vincitori. Non solo perché in questa storia non ci sono né vincitori né vinti, ma anche perché non devono permettersi di sfruttare il mio nome per farsi belli e paladini della giustizia. Al contrario devo dire che si sono dimostrati veri amici quelli della Lega. Il loro appoggio in questi anni non è mai mancato. Anche il loro intervento di giovedì sera in Consiglio comunale mi ha stupito e commosso”.
Durante la conferenza stampa, prima del momento del brindisi in cui, insieme alla moglie, ha rivelato un bel sorriso, Ciafrone non ha rinunciato alla parte dei ringraziamenti: “Il primo, naturalmente, va agli avvocati. È grazie a loro che vengo riabilitato dopo due anni infernali e dopo un’accusa pesante come un macigno. Un grazie all’ex consigliere di Forza Italia, Giuseppe Azzarello, che in questi anni è stato un valido sostegno mentre combattevo la mia battaglia in tribunale. Sono riconoscente anche nei confronti di Andrea Cattaneo e di Chiara Arienti, che hanno mi sono sempre stati vicini”.
Da parte di Ciafrone una promessa: l’impegno pubblico non verrà mai meno. “Non chiedetemi ora se torno in politica. La prima reazione è quella di pensare soltanto a un appoggio esterno nei confronti di qualche candidato. Però ci sono altri modi per impegnarsi per una città. Alla Protezione civile, per esempio, non rinuncio. L’ho creata io, sono tuttora un volontario. Lì continuerò ad andare”.
Lo si vedrà anche in corso del Popolo, nel pieno centro cittadino. “Passano di lì tutti i seregnesi mentre io – confessa Ciafrone – mi vergognavo ad andare per non essere additato da tutti. Ora mi riapproprio anche di questo spazio e della bellezza di vivere in questa città. A testa alta”.