“Il 23 dicembre, nel silenzio generale, la giunta Lombarda a guida leghista ha impacchettato il regalo segreto per tutti gli studenti e i pendolari della regione. Ebbene sì: il rinnovo della convenzione a Trenord fino al 2030. Una società che negli ultimi anni ha saputo solo aumentare i suoi disagi e disservizi, e che al momento non è in grado di garantirci un servizio efficiente, gratuito, ed ecologico”. L’Unione degli Studenti della Lombardia manifesta il suo malcontento per quanto riguarda il servizio di trasporto ferroviario utilizzato da tanti ragazzi.
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“L’affidamento senza bando di gara – affermano i responsabili dell’Unione degli Studenti -, che in questo caso rispetta le norme, sembrerebbe un fattore negativo. Ma indire un bando di gara significa far competere aziende tra di loro e privatizzare il servizio, rendendo più difficoltoso un rifinanziamento massiccio a discapito dei pendolari e in favore del profitto dell’azienda. Non siamo d’accordo con chi critica la decisione di non indire un bando di gara, perché pensiamo che il problema sia un altro. Sentiamo fortemente il bisogno di chiedere alla classe politica regionale di investire nuovamente in Trenord e di ristrutturarla totalmente, con un serio piano per il futuro. Non è possibile infatti che il 24% della metà del capitale azionario sia ancora in mano ai privati. Non è possibile che il governo, attraverso Ferrovie dello Stato (che detiene metà del capitale azionario), non riesca a collaborare efficacemente con la Regione per ridare efficienza al sistema ferroviario. La Regione, poi, dovrà chiarire come si possa continuare a ignorare il conflitto di interessi che vede la Lombardia stessa contemporaneamente proprietaria e cliente di una sua azienda”.
Per l’Unione degli Studenti ci sono dati significativi da sottolineare:
– Aumenti tariffari del +30,3% tra 2010 e 2019 (secondo il rapporto “Pendolaria” di Legambiente);
– Aumento dei treni soppressi al giorno (da circa 21 nel 2013 a 77 nel 2018) secondo la Relazione Qualità di Trenord;
– Peggioramento della puntualità media (dall’86% nel 2013 al 78,29% nel 2018) secondo la Relazione Qualità di Trenord;
– Trenord l’anno appena passato ha dovuto versare 7,7 milioni di penali per i disservizi, a cui si aggiungono 6 milioni per i treni soppressi⠀
“Vogliamo che la Regione apra un tavolo con gli studenti pendolari per garantire un sistema di trasporti realmente pubblico che sia a impatto zero e soprattutto gratuito – conclude l’Unione degli Studenti -, per garantire il vero diritto allo studio per cui da tempo ci battiamo. Fino a che non avremo un sistema ferroviario efficiente, la Regione continuerà a danneggiare in primis chi studia, costringendoci a sveglie estreme per raggiungere le nostre scuole, imponendoci così di sacrificare tempo prezioso”.