Nel cinquecentesimo anniversario della scomparsa del grande pittore e architetto Raffaello Sanzio la città di Urbino, dove il pittore era nato nel 1483, si prepara a celebrarlo con mostre, eventi e passeggiate guidate che coinvolgono anche altri centri marchigiani. Nella città natale, patrimonio dell’Unesco, c’è tempo fino al 19 gennaio per ammirare alla Galleria nazionale delle Marche la mostra “Raffaello e gli amici di Urbino” (gallerianazionalemarche.it) che racconta l’ambiente artistico in cui crebbe il geniale artista, formatosi alla corte rinascimentale dei Montefeltro e cresciuto nell’atelier del padre, il pittore Giovanni Santi.
Tra le altre iniziative celebrative, sempre a Urbino, spiccano la nascita di app e tour guidati sui luoghi dell’artista, i convegni presso l’Accademia Raffaello e l’Università e la messa in scena dell’opera teatrale “La Calandria del Cardinal Bibbiena”, considerata la prima commedia in prosa che rivoluzionò la scrittura teatrale nel Rinascimento.
Per conoscere da vicino Raffaello e la sua pittura la regione Marche invita a visitare i luoghi che lo hanno ispirato: l’itinerario parte dal centro storico di Urbino, una fitta trama di viuzze, saliscendi, sottopassi e scalinate che confluiscono in una grande piazza centrale. Qui si possono ripercorrere i primi passi della vita del pittore e conoscere la vivace atmosfera culturale in cui crebbe. La prima tappa è la casa natale dove sono esposte alcune opere giovanili: al piano terra c’è la bottega del padre, oggi usata per mostre temporanee, e al primo piano ci sono copie dei dipinti di Raffaello e omaggi di altri artisti al grande pittore. Tra le tele spicca l’affresco “Madonna con bambino”, uno studio giovanile realizzato a quattro mani con il padre. In questa parte della casa c’è anche un piccolo cortile con il pozzo e il lavabo dove si macinavano i colori usati per dipingere.
Il percorso prosegue lungo le vie medievali e gli scorci paesaggistici, che tanto influenzarono la pittura di Raffaello, fino a Palazzo Ducale, dimora principesca rinascimentale fatta costruire da Federico da Montefeltro: è il simbolo della città, un luogo dove ci si perde tra portali decorati, cortili, scale, saloni per le udienze e i banchetti, appartamenti ducali e cappelle. La Loggia del Pasquino di Palazzo Ducale ospita fino al 13 aprile la mostra “Raphael Ware. I colori del Rinascimento” con 157 raffinate maioliche provenienti dalla più grande collezione privata del mondo di ceramiche artistiche. Nel Palazzo ha sede la Galleria nazionale delle Marche, museo che ospita i capolavori di Raffaello e di altri grandi artisti, come Piero della Francesca, Paolo Uccello e Leon Battista Alberti, ma anche mobili, sculture, arazzi e una biblioteca eccezionale, ricca di preziosi codici miniati poi acquistati dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. Le opere d’arte del museo furono commissionate da Federico da Montefeltro, che governò Urbino dal 1444 al 1482 come illustre principe illuminato, cultore e protettore delle arti, scaltro uomo politico e raffinato collezionista. Il figlio Guidobaldo I, invece, nel 1506 vi fondò l’Università. Dal Quattrocento in questa corte ricca di bellezza, di armonia e di buon governo vi lavorarono i più grandi artisti italiani, da Raffaello a Bramante, da Piero della Francesca a Leon Battista Alberti e a Paolo Uccello.
La passeggiata alla scoperta della formazione di Raffaello prosegue in altri centri dell’antico ducato come Urbania, Pesaro, Senigallia, Ancona e Ascoli Piceno. Nel tour è bene fare una sosta anche all’aeroporto di Falconara-Ancona che fino al 20 gennaio ospita l’esposizione “Raffaello. Una mostra impossibile”. Qui si possono ammirare le riproduzioni a grandezza naturale di 45 opere del maestro urbinate. Anche ad Ancona, capoluogo marchigiano, merita una visita la cattedrale di san Ciriaco, emblema della città: in stile romanico con influssi bizantini e gotici, ha una posizione panoramica con il portale che abbraccia idealmente Ancona e il mare. Ad Ascoli Piceno, infine, si possono ammirare 37 opere di artisti locali rinascimentali, restaurate dopo il sisma del 2016, nella mostra “Rinascimento Marchigiano”, allestita fino al 2 febbraio nella storica prigione medievale di Forte Malatesta. A pochi passi c’è la bellissima piazza del Popolo, autentico gioiello architettonico rinascimentale.
Raffaello viaggiò e lavorò in molte altre corti d’Italia tra Toscana, Umbria e Roma, dove morì il 6 aprile di 5 secoli fa; la capitale partecipa alle celebrazioni con una mostra molto attesa che dal 5 marzo al 2 giugno verrà allestita alle Scuderie del Quirinale. L’esposizione si intitola semplicemente “Raffaello” ed è un’ineguagliabile mostra monografica con più di 200 capolavori tra dipinti e disegni, che riuniscono per la prima volta oltre 100 opere di Raffaello; di queste la metà arriva direttamente dalle Gallerie degli Uffizi.
Anche il Parco archeologico del Colosseo dedica un grande evento a Raffaello: da marzo a gennaio 2021 gli spazi della Domus Aurea ospitano la mostra “Raffaello nella Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” con l’esposizione di straordinari apparati interattivi e multimediali.
Per maggiori informazioni: www.casaraffaello.com e www.turismo.marche.it (ANSA).