SEVESO – “Non so se e quanto rimarrò in Consiglio comunale ma fintanto che ci sarò questo è il messaggio che ritengo importante trasmettere come consigliere, anche in coerenza con il lavoro di questi anni”. Così l’ex sindaco Paolo Butti commenta, attraverso i social network, la sua decisione di dare vita a un proprio gruppo consiliare staccandosi dal Partito Democratico. Una decisione che aveva comunicato in occasione della seduta di insediamento, nella serata di lunedì 16 luglio, e che tuttavia a causa del poco tempo a disposizione non aveva motivato in modo articolato lasciando spazio a dubbi riguardo a una ipotetica spaccatura nella minoranza.
“Ho desiderato comunicare la costituzione di un mio gruppo consigliare – precisa Butti -, in quanto candidato sindaco sostenuto da tre liste. Ho ritenuto fosse corretto rappresentare la coalizione grazie alla quale sono stato eletto in consiglio comunale in modo diretto, così che anche dal punto di vista formale appaia chiara l’elemento coalizione. Con questa scelta, penso che possa anche nascere una nuova opportunità per collegare la politica partitica, in questo caso rappresentata dal Partito Democratico del quale faccio parte, alla società civile che si è voluta impegnare in questa campagna elettorale appena conclusa”.
“Le tante persone che hanno lavorato con me ed il PD – aggiunge Butti – non sempre intendono lavorare per la propria città all’interno di un partito e quella da me proposta vuole anche essere una strada che possa permettere di tenere vicini questi due approcci all’interesse per la nostra città e per il bene comune. L’ho sostenuto in questi cinque anni di amministrazione, l’ho messo al centro della mia proposta elettorale e continuo a crederci. A Seveso dobbiamo costruire ponti ed abbattere muri se vogliamo creare un vero futuro positivo. La strada della collaborazione civica e associativa è uno strumento fondamentale per raggiungere questo risultato”.
“Solo con un contatto ravvicinato e coinvolgente con il territorio – conclude l’ex sindaco – possiamo fare capire e convincere i cittadini che fare politica significa spendersi ogni giorno per il bene comune in tutte le cose che si fanno anche a livello locale e che questo ha una grande complessità di analisi e prevede un alto senso di responsabilità, elementi che oggi é faticoso trasmettete ad una società sintetica, dalla comunicazione a slogan, nella quale far comprendere la difficoltà dell’agire politico diventa possibile solo cercando il contatto diretto. Serve perciò partire da questo, dal contatto e dal coinvolgimento con le persone”.