MILANO – “Attraverso un questionario abbiamo cercato di analizzare come gli studenti stanno vivendo le lezioni da casa. È infatti dallo scorso 24 febbraio che in Lombardia le scuole sono chiuse per cercare di contenere la diffusione del Coronavirus. Già a partire dal giorno successivo diverse scuole avevano iniziato ad attivarsi per permettere agli studenti e alle studentesse di seguire lo stesso le lezioni anche se da casa, nonostante non fosse arrivata alcuna indicazione precisa da parte del Ministero dell’istruzione”. A distanza di due settimane dalla chiusura delle scuole l’Unione degli Studenti Lombardia rivela di aver condotto un’indagine statistica alla quale hanno risposto 9060 studenti e studentesse delle scuole superiori di tutta la Lombardia.
Il dato che salta maggiormente all’occhio è quello legato alle difficoltà riscontrate dagli studenti nell’utilizzo della didattica a distanza, Il 40,7% degli studenti infatti afferma di aver problematiche con questo sistema. Questa percentuale così elevata è determinata per lo più dalle poche indicazioni chiare che hanno ricevuto le scuole nel gestire questa situazione emergenziale. Infatti in molti casi i diversi docenti di uno stesso consiglio di classe utilizzano strumenti e piattaforme web differenti con i propri studenti.
“È dunque anche per una mancanza di gestione uniforme delle lezioni da casa – afferma l’Unione degli Studenti – che ancora oggi per uno studente su quattro (25,8%) non sono ancora chiare le modalità della didattica a distanza. Dall’altro lato, a distanza di due settimane dall’inizio dell’emergenza, la percentuale di studenti che stanno svolgendo lezioni da casa per tutte le materie arriva al 24,7%. Percentuale per nulla scontata considerando che le scuole non erano preparate ad affrontare un’emergenza di tali dimensioni. Fa riflettere però che ben il 75,3% degli studenti non stia svolgendo da casa tutte le discipline ma solo alcune”.
Nonostante questo la maggioranza degli studenti e delle studentesse ritiene che sia accessibile come modalità didattica (79,4%). È comunque importante da segnalare un 12,3% di studenti che non la ritengono accessibile, in quanto non tutti dispongono degli strumenti tecnologici e hanno problematiche connesse all’accessibilità alla rete Wi-Fi. Nel 22.2% dei casi gli studenti e le studentesse sono già state valutate in forma telematica dai propri docenti, anche se per più della metà degli studenti ciò non dovrebbe avvenire.
Un dato che emerge in maniera netta però è la mancanza di informazione che gli studenti hanno ricevuto finora per quanto riguarda lo svolgimento dei Pcto (vecchia alternanza scuola lavoro), delle prove Invalsi e di eventuali modalità di recupero delle ore (solo il 5% è stata informata).
Abbiamo poi dato anche la possibilità a studenti e studentesse di esprimere i loro dubbi e osservazioni – spiegano dall’Unione degli Studenti – riguardo alla situazione attuale e al prossimo futuro della scuola. In molti hanno espresso la necessità di avere una piattaforma unica che almeno tutti i docenti della stessa classe possano utilizzare evitando marcate frammentazioni e che le lezioni a casa non si riducano solamente in compiti ed esercitazioni”. “Non tutti i professori – spiega M.F. – tengono lezioni, ma si limitano ad assegnare compiti riguardo ad argomenti ancora non spiegati”.
In diversi si sono domandati se sarà previsto un taglio dei programmi o un allungamento dell’anno scolastico anche oltre l’8 giugno. In particolare i frequentanti di professionali, tecnici e licei artistici e musicali hanno espresso preoccupazioni riguardo all’impossibilità di svolgere lavori pratici e laboratoriali, specialmente quelli di gruppo. In molti si stanno chiedendo se sia possibile fare chiarezza riguardo la possibilità di essere valutati in forma telematica e di conseguenza la possibilità di recuperare le discipline insufficienti al primo quadrimestre. Per questo in molti ritengono che sia necessario fornire ai docenti delle linee guida sulla valutazione per la tutela dei diritti studenteschi.
Gli studenti e le studentesse in quinta superiore sono le persone maggiormente preoccupate da un lato per la modalità di svolgimento della maturità e dall’altro lato per tutto ciò che riguarda l’università, dall’orientamento fino alla difficoltà di prepararsi per eventuali test d’ingresso.
“Noi – commentano dall’Unione degli Studenti – riteniamo che soprattutto nei momenti come questo la scuola deve essere in grado di ripensarsi e affinché questo processo riesca al meglio è fondamentale coinvolgere tutte le diverse componenti della scuola. In tal senso riteniamo che sia necessaria l’istituzione all’interno di ogni scuola di una commissione specifica sulla didattica composta da docenti e studenti che si occupino di sviluppare forme didattiche nuove e accessibili a tutti gli studenti e docenti. Inoltre riteniamo fondamentale che il Ministero dell’Istruzione faciliti e aiuti le scuole per far sì che a tutti gli studenti e le studentesse siano garantiti gli strumenti per accedere alla didattica a distanza, in particolare per le famiglie con più figli che dispongono di un solo computer. I risultati dei dati della nostra inchiesta saranno consegnati nelle prossime ore al Ministro dell’Istruzione chiedendole di ascoltare e rispondere alle esigenze degli studenti lombardi”.