ROMA – Il settore dell’edilizia e quello manifatturiero in prima fila. Si punta su questo, secondo le prime indiscrezioni, per la prima parte della Fase 2, quella della ripartenza dopo il disastro causato dal coronavirus. Non sarà un via libera a tutto, perché la parola d’ordine del premier Giuseppe Conte continua a essere “cautela”. L’idea, pertanto, è sì quella della ripartenza ma solo con un allentamento delle restrizioni, per cercare di tenere sotto controllo la curva epidemiologica.
“Sarà fondamentale in questa fase – ha dichiarato Conte – rafforzare il protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro già approvato nel marzo scorso e completare queste prescrizioni anche con riferimento alle attività del trasporto e della logistica”. Sottolineando che non ci sarà alcuno stravolgimento alle abitudini imposte in questo periodo di emergenza, “perché sarebbe da irresponsabili”.
L’allentamento delle misure restrittive per quanto riguarda il sistema economico dovrebbe coinvolgere al massimo 2,7 milioni di lavoratori, ha detto il capo della task force, Vittorio Colao, nel corso dell’incontro in videoconferenza tra Governo e sindacati secondo quanto riferito da partecipanti alla riunione.
Infine gli spostamenti: dovrebbero essere possibili anche fuori dal proprio Comune e all’interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. E’ l’ipotesi, a quanto si apprende da diverse fonti, sul tavolo del governo in vista dell’avvio della “fase 2”. Niente di deciso, viene spiegato, ma questo sarebbe al momento l’orientamento prevalente.