TORINO – L’escalation di questi ultimi giorni, quella che ha portato il Piemonte tra le prime regioni più colpite dall’epidemia, ha spinto il governatore Alberto Cirio a correre ai ripari imponendo nuove restrizioni. Il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quello della Fase 2, qui insomma è giudicato anche fin troppo tollerante e pericoloso.
“Il comitato tecnico scientifico – ha spiegato il governatore – suggerisce di adottare un atteggiamento più rigoroso in questo periodo. Sono perfettamente d’accordo, il Piemonte ha bisogno di una sua ripartenza e di trovare un suo giusto equilibrio”.
Tradotto in atti concreti, a differenza di quanto consentito dal decreto del premier Giuseppe Conte, in Piemonte si dice no alla ristorazione d’asporto. Allo stesso tempo no agli spostamenti indiscriminati dei cittadini nel territorio regionale: chi vuole recarsi alla seconda casa, per il momento dovrà cambiare idea.