SEREGNO – Ormai è ufficiale: nozze avvenute tra il Gruppo Aeb e A2A. Ieri l’assemblea dei soci, dopo i pareri espressi dai Consigli comunali, ha dato il via libera all’operazione di aggregazione. Comunque la si voglia vedere, con entusiasmo o con estrema delusione, ieri è stata scritta una piccola pagina di storia. Aeb, infatti, è la storica municipalizzata del territorio brianzolo, quella che negli anni ha suggerito a tanti altri Comuni di intraprendere avventure simili costituendo società che di volta in volta sono poi cadute o finite in mani più grosse.
Il “romantico isolamento”, espressione più volte utilizzata dal sindaco Alberto Rossi per definire la situazione in cui si trova l’azienda, che tutti vorrebbero conservare come patrimonio della città, non è stato però ritenuto più percorribile. Arrivata a una età adulta, preso atto del mondo che cambia e delle continue aggregazioni nel settore delle multiutility che stanno avvenendo a livello nazionale, anche Aeb ha dovuto guardarsi attorno alla ricerca di fidanzati. I primi non le sono piaciuti. Alcune strade non state ritenute percorribili e i progetti di crescita sono rimasti nel cassetto.
Si è fatta avanti A2A nell’autunno scorso. Con galanteria, “in modo molto rispettoso” secondo il sindaco Rossi, e tra le due società è stato subito colpo di fulmine. Hanno dato il via al fidanzamento con una lettera di intenti, Aeb nello stesso periodo ha respinto anche le avance di Brianza Energia Ambiente Spa, società che gestisce il termovalorizzatore di Desio. Aeb e A2A si sono studiate a vicenda, bilanci e progetti finiti nelle mani degli amministratori, dei politici, di tecnici esperti. Poi hanno annunciato la volontà di matrimonio chiedendo il permesso ai genitori dell’azienda seregnese, ovvero ai Comuni soci. Ieri il sì in videoconferenza.
La nuova unione non è stata vista bene da tutti gli amici. Qualche Comune (Meda, forse Trezzo sull’Adda) venderà le sue quote. Il matrimonio tra Aeb e A2A, soprattutto, è una svolta epocale per la città di Seregno che non ha più l’assoluto controllo sulla società. Da oltre il 72 per cento delle quote Seregno era scesa nel recente passato al 54 per cento, rastrellando tuttavia tutte le azioni di Gelsia, Gelsia Ambiente e Reti Più, per trasformare Aeb in una vera e propria holding.
Ora con l’aggregazione la struttura societaria viene di nuovo ridisegnata: Aeb continuerà a essere legata al territorio, con oltre il 66 per cento delle azioni nelle mani dei Comuni (di cui il 36,5 per cento solo seregnese). A2A avrà una partecipazione di minoranza qualificata pari al 33,51 per cento. Il suo peso, tuttavia, sarà tutt’altro che irrisorio: cinque consiglieri nel Cda su un totale di dieci (altri quattro sono di Seregno e uno scelto dai restanti Comuni), più la scelta dell’amministratore delegato (con casting vote: ovvero il suo voto vale doppio qualora A2A e i Comuni dovessero essere contrapposti durante la votazione). Rilevante anche il ruolo all’interno delle società controllate, con Cda composto da tre amministratori, di cui due scelti da A2A.
Per qualcuno (Tiziano Mariani capogruppo della lista civica “Noi x Seregno”, ma anche per il Movimento 5 Stelle) è una vera e propria svendita. Per il gruppo di maggioranza è l’unica possibilità per dare il futuro all’azienda nel periodo di aggregazioni tra colossi. A2A, del resto, è partner più che solido. Tanto da permettersi in questo tempo di crisi di non tirarsi indietro, cedere la sua Unareti ad Aeb per dare vita a una società competitiva nel settore delle reti del gas e dell’illuminazione pubblica e, alla fine, “assorbire” la nuova realtà nel suo bilancio consolidato.
Secondo il sindaco di Seregno un successo: “Il piano industriale tra Aeb e A2A genererà investimenti per 314 milioni di Euro, 190 dei quali sul territorio dei Comuni soci, l’avvio dei progetti di Smart Area come prosecuzione del percorso Brianza Innovation. I Comuni soci che continueranno ad avere complessivamente la maggioranza delle quote sociali e, nel Cda della società, una partecipazione paritetica con A2A ed il diritto di nominare il presidente e il vicepresidente”.
Per lui anche il pieno rispetto delle condizioni poste all’inizio dell’operazione: mantenimento dell’identità di Aeb e del presidio territoriale da parte degli attuali Soci pubblici e del Comune di Seregno, socio di maggioranza relativa; disegno di un assetto di governance che prevede un ruolo decisivo dei soci pubblici nelle decisioni strategiche e di impatto sul territorio; salvaguardia dell’occupazione e dell’indotto; incremento degli investimenti e dei livelli di servizio nei territori; sostegno allo sviluppo nei diversi business e alla crescita per aggregazione con imprese contigue nell’ambito regionale o extra-regionale.