SEREGNO – I suoi clienti non possono più gustare un caffè al bar e, nemmeno con precauzioni, accomodarsi al tavolino? Nessun problema: Alan Alboresi, titolare dell’Alan Bar di via Cadore, quartiere Ceredo, ha “inventato” la formula del drive in. Il cliente non scende neppure dall’auto, riceve il caffè va a berlo altrove.
Il barista è davvero vulcanico. Oltre a essere protagonista di un gran numero di iniziative di solidarietà e di sensibilizzazione dei cittadini, a gennaio aveva già dato vita a una iniziativa anti Coronavirus. Erano i tempi in cui per noi erano discorsi lontani, che riguardavano soltanto la Cina e i cinesi, ma che già ci consentivano di guardare con diffidenza gli asiatici. Lui, per abbattere le barriere, aveva creato la mascherina con la cannuccia. Iniziativa che aveva riscosso un enorme successo.
“Speravo di rimanere un po’ tranquillo – racconta ora Alboresi – ma il carattere, il momento e l’insegnamento della mia terra mi spingono sempre a fare qualcosa. Dopo questi due mesi di delirio lavorativo, con il bar chiuso, con l’affitto e le bollette da pagare, con lunedì 4 maggio ho deciso di ripartire con la ‘Fase 2’ con la formula del ‘drive in’. In sostanza il cliente mi chiama sul cellulare, anche grazie all’enorme cartello messo fuori dal locale, ordina ciò che desidera, in tre minuti viene servito: in tutta sicurezza e con la comodità di non dovere nemmeno parcheggiare”.
Alboresi, ovviamente, ha creato tutta l’atmosfera dei drive in di una volta adattandosi anche con il look personale in stile anni ‘60: bretelloni, cappello pagliettato, borsa porta monete per dare il resto. E, ovviamente, guanti e mascherina. “I clienti hanno reagito bene – racconta il barista – si sono adattati alla situazione e, anche grazie a questo sistema, iniziano la giornata con un sorriso”.
Mascherina e cannuccia: all’Alan Bar di Seregno l’ironia allontana la paura per il virus
Febbraio 2, 2020