MONZA – Con una lettera firmata e inviata ieri, i sindaci di Monza, Agrate Brianza e Brugherio hanno voluto, in maniera unitaria, farsi carico delle istanze e delle preoccupazioni manifestate dai cittadini e dai comitati in merito alla ripresa delle attività da parte dell’azienda Asfalti Brianza, sita nel Comune di Concorezzo.
Con la nota inviata alla Procura, alla Prefettura, alla Provincia di Monza e della Brianza, al Dipartimento di Milano e Monza di Arpa Lombardia, all’Ats Brianza e all’Ato di Monza e Brianza, Dario Allevi, Simone Sironi e Marco Troiano hanno evidenziato che, con l’avvio della “fase due”, anche Asfalti Brianza ha ripreso la sua attività produttiva a regime ridotto, così come da autorizzazione ricevuta, legata alla contestuale esecuzione del piano di smaltimento dei rifiuti.
Nella lettera i Sindaci, dopo avere ripercorso le ultime vicende avvenute prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus – a partire dalla rinuncia da parte dell’azienda alla presentazione in Provincia della variante all’autorizzazione unica ambientale per la modifica dell’impianto – hanno voluto evidenziare come la ripresa parziale delle attività abbia da subito fatto ripartire le segnalazioni dei cittadini alle istituzioni.
I sindaci scrivono che la ripartenza è avvenuta senza nessuna preventiva risoluzione delle numerose criticità già più volte segnalate. “In particolare – spiegano – le questioni in sospeso che richiedono risposte certe sono: garanzie su come sia avvenuta la rimozione dei rifiuti, che era il requisito per la ripresa delle attività; informazioni sull’utilizzo del nuovo bruciatore; risposte alla diffida dell’Ato; la ricollocazione dello stoccaggio dei rifiuti al di fuori del raggio di 200 metri rispetto al pozzo di captazione di Brianzacque; informazioni sull’attuale percorso del “fresato”, sulla documentazione della variante sostanziale e sulla regolarità del Durc dell’azienda”.
I sindaci rivolgono un accorato appello alle istituzioni e agli enti destinatari della lettera: servono risposte chiare, certe e rapide. Non solo perché questa situazione di forte criticità si sta trascinando ormai da troppo tempo, ma soprattutto perché si avvicina una nuova fase di caldo, che i cittadini non possono certo vivere ancora come negli anni passati.