Le prime volte la scena farà forse un certo effetto, poi si tornerà lentamente a recuperare le abitudini: d’ora in poi gli sposi potranno baciarsi di nuovo in occasione del matrimonio. Lo rivela la Cei (Conferenza episcopale italiana) che aveva posto due quesiti al ministero dell’Interno. Questo, a sua volta, ha fatto riferimento al Comitato tecnico scientifico per avere un parere dagli esperti.
Uno dei quesiti riguarda proprio l’utilizzo della mascherina da parte degli sposi in occasione del matrimonio. La risposta è chiara: “Non potendo certamente essere considerati estranei tra loro, i coniugi possano evitare di indossare le mascherine, con l’accortezza che l’officiante mantenga l’uso del dispositivo di protezione delle vie respiratorie e rispetti il distanziamento fisico di almeno i metro. Il Comitato tecnico scientifico ritiene che tale raccomandazione possa estendersi anche alla celebrazione del matrimonio secondo il rito civile o secondo le liturgie delle altre confessioni religiose”.
L’altro quesito posto dalla Cei, invece, riguardava l’obbligo dei guanti al momento della distribuzione della comunione. Anche qui cade l’obbligo, ma non è un pieno ritorno alla normalità. Il Comitato tecnico scientifico “raccomanda che l’officiante, al termine della fase relativa alla consacrazione delle ostie, dopo aver partecipato l’Eucarestia ma prima della distribuzione delle ostie consacrate ai fedeli, proceda ad una scrupolosa detersione delle proprie mani con soluzioni idroalcoliche. Il Comitato raccomanda altresì che, in assenza di dispositivi di distribuzione, le ostie dovranno essere depositate nelle mani dei fedeli evitando qualsiasi contatto tra le mani dell’officiante e le mani dei fedeli medesimi. In caso di contatto, dovrà essere ripetuta la procedura di detersione delle mani dell’officiante prima di riprendere la distribuzione della Comunione. Il Comitato, infine, ritiene auspicabile che la medesima procedura di detersione delle mani venga osservata anche dai fedeli prima di ricevere l’ostia consacrata”.