BRASILIA – Un contagio incontrollato e un motivo di speranza: il Brasile, secondo Paese più colpito al mondo dall’epidemia coronavirus, ha deciso di autorizzare i test sulle persone di un vaccino sviluppato da una società cinese. Riguarderà 9 mila cittadini, reclutati su base volontaria.
La conferma arriva dall’Anvisa, l’Agenzia nazionale di vigilanza sanitaria, che con una nota ha spiegato che si tratta di un vaccino sviluppato dall’azienda Sinovac. Il test sarà effettuato, così come concordato, privilegiando la capitale Brasilia, ma anche gli Stati di San Paolo, che è di gran lunga quello più in emergenza per il Covid, Rio Grande do Sul, Minas Gerais e Paranà.
Non è la prima volta che il Brasile autorizza i test di un vaccino. In precedenza già 2 mila persone si erano offerte per verificare sulla loro pelle la validità del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford con la società farmaceutica AstraZeneca. Un progetto che sta proseguendo e che è sostenuto dal miliardario Jorge Paulo Lemann. Il Brasile verserà 288 milioni di dollari per ottenere 100 milioni di dosi e tutto ciò che serve (tecnologia e conoscenza) per produrre il vaccino in modo totalmente autonomo.
Un po’ un azzardo perché – come confermato dallo stesso ministero della Sanità – benché il vaccino a oggi sembri quello più affidabile, tanto da attirare l’attenzione di Bill Gates, si è ancora nella terza fase di test. Nulla dunque si sa con certezza sulla sua efficacia reale.
In Brasile, però, c’è poco da stare ad attendere, bisogna agire con misure concrete. La situazione è tutt’altro che in fase calante: sono 80 mila i nuovi contagi negli ultimi due giorni (per un totale di 1.577.004 casi) con altre 2.381 vittime (per un totale di 64.265 persone morte a causa del coronavirus).