E’ stata celebrata ieri la prima Giornata regionale per le Montagne lombarde, istituita quest’anno a febbraio con legge regionale. Nell’occasione a mezzogiorno e’ stata celebrata una Santa Messa in Presolana alla Cappella Savina (altitudine metri 2.085) dal Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi a ricordo del 150° anniversario della prima ascensione in vetta alla Presolana, raggiunta per la prima volta da Carlo Medici, Federico Frizzoni e Antonio Curò il 4 ottobre 1870: 18 anni più tardi, nell’estate del 1888, la vetta della Presolana fu raggiunta anche dal Papa brianzolo Achille Ratti, allora sacerdote e poi pontefice col nome di Pio XI, che in Presolana salì almeno una decina di volte.
La celebrazione è stata dedicata a tutti i defunti scomparsi quest’anno per il Covid-19: centinaia le persone presenti ai piedi della Regina delle Orobie.
“Celebrare questa giornata in cima alla Presolana con questa toccante e partecipata cerimonia – hanno sottolineato il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e i Consiglieri segretari Giovanni Malanchini e Dario Violi – è stato un modo particolarmente significativo di avvicinarci al cielo e abbracciare così simbolicamente più da vicino le vittime e i loro familiari. L’invocazione al Signore delle Cime e alla Madonna si è levata forte a protezione non solo degli escursionisti ma anche di tutti i cittadini bergamaschi e lombardi in questi mesi sottoposti a una difficile prova”.
La giornata è stata appositamente dedicata alle montagne lombarde per promuovere e valorizzare i territori montani e sostenere la gente che in montagna vive e lavora, individuata ogni anno nella prima domenica di luglio, che rappresenta simbolicamente l’apertura della stagione turistica ed escursionistica su tutti i rifugi.
La legge, approvata all’unanimità, di cui è primo firmatario il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e sottoscritta dagli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza, si pone l’obiettivo di salvaguardare le risorse naturali delle montagne lombarde e di diffondere le culture, i saperi, gli stili di vita delle genti dei Comuni montani. Sono previste ogni anno iniziative specifiche con il Club Alpino Italiano e l’Ufficio scolastico regionale, nonché con le Università e gli istituti di ricerca.