Con l’arrivo dell’estate gli italiani hanno riscoperto il pesce fresco. Si registra infatti un forte aumento nel consumo: in media il 30 per cento in più rispetto al periodo del lockdown (ma in alcune zone si arriva anche al 50 per cento in più), ma si tratta di quantità maggiori anche rispetto all’estate dello scorso anno. Lo rivela Fedagripesca-Confcooperative.
La crescita è attribuita principalmente a due fattori: la voglia di vacanze, con il pesce che inevitabilmente ci “avvicina” al periodo più spensierato dell’anno, ma anche la riapertura dei ristoranti che, a loro volta, contribuiscono in maniera significativa al rilancio del settore della pesca.
A riprova di un mercato più vivace sono i prezzi che stanno tornando sui livelli tipici del periodo estivo. In questi giorni in alcuni mercati del litorale laziale i calamari sono stati venduti a 25 euro al chilo, orate pescate a 28 euro e le vongole a 15 euro.
Fedagripesca ricorda che il pesce garantisce proteine, vitamine e sali minerali indispensabili nei giorni più caldi dell’anno. Però avverte: occhio alla conservazione, altrimenti si possono correre notevoli rischi. Il consiglio, pertanto, è quello di mettere il prodotto appena acquistato nelle borse termiche con ghiaccio e recarsi subito a casa dove occorre eviscerarlo, lavarlo accuratamente e conservalo in frigorifero dentro un contenitore chiuso e mangiarlo entro 24 ore. Crostacei e molluschi, che si alterano in brevissimo tempo è bene riporli nello scomparto più freddo del frigo e consumarli il giorno stesso. Pesce che può essere congelato purché sia freschissimo.