GENOVA – Simulavano incidenti stradali per intascare i premi assicurativi. Sei persone sono state scoperte e denunciate dai poliziotti del commissariato di Sestri Ponente (Genova) per aver guadagnato in maniera illecita circa 50 mila euro. Gli indagati sono accusati di frode assicurativa in concorso tra loro.
Tutto ha avuto inizio a marzo, quando, in pieno lockdown, ad una donna sono state recapitate due richieste di risarcimento, da parte di altrettanti studi legali, per i danni subiti da due utilitarie. Ma la signora, certa di non essere mai stata nei luoghi dell’incidente e di non aver prestato la sua autovettura a nessuno, ha deciso di sporgere denuncia al commissariato.
Le indagini degli agenti della squadra anticrimine hanno svelato una rete di rapporti compiacenti tra carrozzerie, società di servizi, periti, e sei persone, alcuni con precedenti, legate tra loro da vincoli di parentela. Fra loro anche una coppia, di cui l’uomo con parecchi precedenti penali, che negli ultimi 2 anni hanno acceso otto sinistri: come controparte c’erano sempre altri pregiudicati.
Questa lucrosa attività ha portato nelle casse familiari ed in quelle dei complici circa 50 mila euro.
I poliziotti hanno poi scoperto che la messinscena era stata architettata dal marito della donna che ha sporto querela: in pratica si trattava di una consuetudine, rivolgersi alle persone denunciate, per poter rifare la carrozzeria alla propria auto, complice, fra gli altri, un carrozziere di Sampierdarena. Anche l’istituto assicurativo ha sporto querela presso il commissariato di Sestri Ponente.