Una vita (lavorativa) sotto le luci della ribalta, ma quando cala il sipario e arriva il momento di andare in pensione inizia la tragedia.
Perché di tragedia si tratta, nel senso letterario del termine, quella che stanno vivendo Adolfo Guzzetti e migliaia di lavoratori che per anni hanno versato i contributi all’ ex Enpals (la cassa pensionistica per i lavoratori dello spettacolo e dello sport). Con la legge Fornero l’ex Enpals è stata inglobata dall’Inps, ma al momento di fare la conversione previdenziale il sistema va in tilt e malgrado i contributi siano stati versati e risultano sul libretto dell’ex Enpals, per l’Istituto nazionale di previdenza sociale non è ancora arrivato il momento di andare in pensione.
Ma nel frattempo i lavoratori dipendenti che hanno già dato le dimissioni rimangono senza stipendio e senza pensione, mentre quelli autonomi per sbarcare il lunario sono costretti a lavorare in un settore in cui gli spazi sono sempre di meno.
Ha dell’incredibile la vicenda di Adolfo Guzzetti, con lo studio a Gallarate e con alle spalle 43 anni di lavoro come tecnico televisivo: doveva godersi la pensione già da un anno, ma ad oggi è ancora in attesa di una risposta. “Risposta che dovrebbe arrivare nella prossime settimane – spiega – La gestione a livello nazionale della previdenza dei lavoratori dello spettacolo e dello sport è affidata a solo sei impiegati della sede centrale di Roma. Con la legge Fornero tutti gli uffici territoriali dell’ex Enpals sono stati chiusi convogliando tutte le pratiche a Roma. Dove è difficile ricevere chiarimenti sia telefonicamente sia attraverso le e-mail che, soprattutto se inoltrate da caselle di posta elettronica certificata, non vengono lette”.
I lavoratori non sanno più a che santo votarsi: il problema non è solo andare in pensione, ma capire qual è esattamente la propria posizione previdenziale, se mancano contributi, quanti contributi mancano e in quale cassa previdenziale.
“Ho inoltrato la mia richiesta il 5 gennaio di quest’anno – precisa Guzzetti – Poi il 21 gennaio ho inviato ulteriore documentazione perché dai tabulati che ho scaricato dal sito dell’Inps ho scoperto che mancavano all’appello un mese di contributi presso un’emittente televisiva locale e cinque settimane presso un centro di post produzione. Ma quei contributi risultano sul libretto ex Enpals, ma non nei tabulati dell’Enpals. Basterebbe che, invece di analizzare semplicemente i contributo versati come ex Enpals, i conteggi venissero fatti attraverso il codice fiscale, per verificare la reale condizione previdenziale del lavoratore”.
Un semplice passaggio che negli uffici romani ad oggi non è stato ancora effettuato, creando così una lunga fila di lavoratori in pensione, che in realtà la pensione ancora non la prendono.
In questo anno e mezzo di inferno burocratico Adolfo Guzzetti ha dovuto informarsi e cercare di capire da solo: al Patronato lo hanno rimbalzato all’Inps, all’Inps non sono riusciti a dargli risposte, riceverle da Roma è impossibile. Guzzetti ha fatto ricerche su siti specializzati, cercando di raccapezzarsi in quell’incomprensibile burocratese. E nell’attesa di ricevere una risposta (e soprattutto la pensione) è arrivato però a una scoperta.
“Quando si controlla la propria posizione pensionistica non bisogna solo accertarsi dei contributi versati – spiega – Ma verificare che come ex Enpals ci siano 26 giorni lavorativi al mese, come Inps dipendente 52 settimane all’anno e come libero professionista (perché nel frattempo tanti lavoratori del settore, causa la crisi, si sono visti costretti a licenziarsi o sono licenziati per poi rientrare come collaboratori con partita Iva, ndr) 12 mesi. A Roma questi controlli non li fanno: verificano solo i versamenti contributivi con la ex Enpals che, naturalmente, il più delle volte non sono sufficienti per andare in pensione. Ma sommandoli a quelli dell’Inps e a quelli versati come libero professionista invece si raggiunge la soglia richiesta”.
Una verifica fondamentale, per non ritrovarsi poi senza lavoro e senza pensione. “Questi controlli vanno fatti in fretta – prosegue – Al Patronato non mi hai mai comunicato la presenza di lacune contributive nella mia storia lavorativa. é il lavoratore che conosce perfettamente il suo percorso lavorativo e che ha buste paga e documenti”.
Al momento della conversione dei contributi però c’è un altro inghippo, creato dalla legge Fornero e che ha sfornato migliaia di esodati dello spettacolo.
“I contributi da Inps artigiano non si possono sommare con quelli dell’ex Enpals, ma quelli dell’ex Enpals si possono sommare con quelli da Inps artigiano – precisa Guzzetti – La differenza è parecchia: negli anni Ottanta e Novanta sono stati versati più contributi Enpals del dovuto generando al lavorando bonus (nel mio caso 4 anni): una scelta fatta per colmare eventuali buchi nei versamenti contributivi e per assicurare qualche euro in più al momento della pensione. Con la legge Fornero io questi 4 anni li ho persi, e come me molti altri lavoratori. Sarebbe bastato aggiungere alla legge un comma o un articolo dove si affermava che i contributi Enpals e Inps si possono sommare nei due sensi mantenendo eventuali agevolazioni accumulate negli anni”.
Guzzetti non si arrende. “Ho preparato un esposto con sei possibili capi di imputazione penale – conclude – Non si può giocare con la vita delle persone”.
Barbara Apicella
13 Comments
Ringrazio Barbara Apicelle per l’articolo pubblicato, in merto al problema dei contributi pensionistici del Lavoratori dello Spettacolo.
Mi trovo nella situazione peggiore della mia vita grazie a questa legge che impedisce a chi ha contributi inps ed Enpals di andare serenamente in pensione,anche se possiedi 45 anni di contributi e 60 di età .Se di questi , 6 sono inps non puoi andare, devi attendere 62 anni e più,per la vecchiaia gruppo A) Enpals,il fatto che hai iniziato a 14 anni come carpentiere fino a venti,non conta nulla x il diritto,questa è la tutela enpals per i lavoratori precoci,in più come tutti gli orchestrali,si ha nella vita periodi molto impegnati e altri da miseria,essendo un lavoro molto atipico e precario ma soprattutto a chiamata ,quindi l’enpals ha creato nel suo statuto gia’ 50 anni fa la possibilità di coprire i periodi carenti con quelli eccedenti,che bello si potrebbe dire, ma se si chiede il cumulo gratuito 2017 per vedersi riconoscuiti tutti i periodi lavorativi ,questa opportunità decade,quindi tutto il surplus versato in una vita,che si sperava utile,al diritto e alla misura,non esiste più !!!! Il cumulo non lo considera, una gigantesca ingiustizia!!! Nonché un furto legalizzato !!! La classica legge ancora una volta pensata per tutte le casse ma non per gli ex enpals!!Concludo con la stessa frase del sig.Adolfo Non si può giocare con la vita delle persone!!
Buongiorno, non vorrei sbagliare, ma per la totalizzazione dei contributi va usata la convenzione Inps-Enpals del 1973 e non altro tipi di cumulo che le fanno perdere le eccedenze.
Un caro saluto a tutti, ad oggi la situazione qual è?
Inizio a tirare le somme e parecchie questioni le ho anche io ricercate e studiate. Con tanta rabbia che condivido.
Io ho contributi in cassa inps ed ex Enpals che prevale come anzianità considerando l’inizio nel 1986.
Continuo nel settore spettacolo nella figura di lavoratore autonomo versando erroneamente in gestione separata da 4 anni.
Vorrei chiedere il trasferimento nella cassa ex Enpals visto che è previsto e possibile.
un CAF di Milano che mi ha fatto i conti dice che ad oggi per la domanda di pensione anticipata mancano 8,4 anni ex Enpals e quindi mi resta la possibilità di accesso all’età di 68 anni ( aiuto!) però sinceramente non ho capito che conti hanno fatto! Di fatto quindi mi impegno per recuperare gli anni erroneamente versati in gestione separata dopodiché lavorare sperando di avere lavoro per altri 4,5 anni. Altro che adeguamento età pensionistica alla speranza di vita cara Fornero!! Alla speranza che ci sia lavoro e la salute!!!
Qualcuno riesce a darmi aggiornamenti sulla situazione?
Grazie mille
Sono nella stessa situazione, a me manca un anno eppure ho il libretto di lavoro timbrato e firmato, le buste paga e il modello 01M per tre mesi mancanti nel 1995 e i cud riferiti a sei mesi del 1999 e tre del 2000. Secondo l’INPS dovrei pagare fior di € per recuperare il tutto! Pazzesco!
Si iscriva la e ascolti il video, inoltre nel Gruppo troverà le circolari INPS che trattano i contributi ENPALS.
Dovreste optare per la legge numero 1420 del 1971 ancora in vigore per ExEnpals , vedi corte costituzionale
Optare in che senso Chiara ? Non credo siano scelte possibili, o sbaglio?
Grazie mille
Chi invece ha una prevalenza metta di contributi ENPALS e 1 anno e 26 settimane di Inps ? Per la pensione anticipata orchestrali so che oltre ai 42 e dieci mesi è necessario un minimo di giornate contributive tipo 9.450 circa . Bisogna però vedere la loro distribuzione nei tre diversi periodi in cui è stato innalzato la quantità di contributi per determinare l’ annualità ; 60 giornate fino al 1992 x il gruppo A , 120 fino al 1997 x il gruppo A , dal 1997 in poi 120 x il gruppo A , 312 x il gruppo
C dei dipendenti a tempo indeterminato . Da quello che so , ogni periodo deve avere i contributi giusti , senza possibilità di spalmarli da un periodo all’ altro . Si può prendere un appuntamento a Roma presso l’ ex-ENPALS per una consulenza precisa , con circa due mesi di attesa .
Concordo con GIULIO, Il cumulo o totalizzazione con altre casse diverse da ex Enpals fanno perdere la regola del recupero eccedenze dei contributi versati. Inoltre ogni cassa ha le proprie regole, uscire dal mondo del lavoro si applica regola dell’ultima a cui si è versato. Le hanno studiate bene per non dare il dovuto. Sbaglio?
Grazie, un saluto e auguri a tutti.
Lascio qui un link con articolo interessante:
https://www.pensionioggi.it/notizie/previdenza/il-cumulo-gratuito-della-contribuzione-tra-inps-ed-ex-enpals-8978887
Saluti
Giovanni
Buona sera sono arrivata a gennaio de 1990 in Italia con un contratto di lavoro come ballerina de nightclub, dopo 6 anni ho cambiato il mio permesso di soggiorno de lavoro artistico per uno de lavoro subordinato e ho iniziato a fare un lavoro come operaia in fabbrica dopo esserme iscritta al sito del inps ho scoperto che quasi tutti questi 6 anni non sono stati versati i contributi al enpals per il mio datore di lavoro anche se mi faccevano pagar una cifra oggi mese del. Mio stipendio per pagarli, ho in mio possesso il libreto de lavoro dove figurano tutti i timbri, date e cifre dei locali dove ho lavorato, posso recuperare questi anni de contributi??? Grazie per la vostra risposta
Mi spiace quello qui fatti Grazie.,Come posso sporgere tutta la mia storia.,Ballerina
inizio lavoro It. anno 1983 contributi versati 2.410 giorni .,io ho avuto la pensione solo nel 2017 ,e solo dopo una causa in Tribunale pensione sbagliata la minima e manca tutti gli arretrati,.vorrei sapere il quando dovrei prendere di pensione al mese, bisogna fare ricalcolo pensione ., Scusate Grazie mille.