“I tamponi con accesso diretto per la popolazione in età scolare sono possibili solo con l’autocertificazione vidimata dalla scuola oppure a seguito della segnalazione al Medico o Pediatra di famiglia”. Lo specifica Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, sottolineando quanto previsto dalle linee guida anti-covid per il settore scolastico, diffuse alle Ats e, da queste, a tutti gli istituti di ogni ordine e grado.
“In caso di sintomi simil influenzali o sospetti Covid riscontrati nel corso dell’attività scolastica – spiega – deve essere contattata la famiglia dello studente. Viene rilasciato un modulo di autocertificazione autorizzato dall’istituto, da consegnare alla struttura sanitaria dove si esegue il tampone con accesso diretto. Il documento autorizza all’esecuzione del tampone senza prenotazione solo lo studente e non l’intero nucleo familiare”.
In alternativa, “qualora invece – prosegue l’assessore al Welfare – a seguito della rilevazione della temperatura o alla comparsa di sintomi sospetti riscontrati al domicilio, la famiglia del giovane in età scolare debba contattare il medico o il pediatra di famiglia, questi, accertata la necessità di dover eseguire il tampone, procede alla segnalazione. E, quindi, all’invio dello studente al punto di accesso diretto più vicino”.
Le stesse procedure valgono anche per gli insegnanti e per il personale scolastico non docente.
Chi ha effettuato il tempone, in attesa dell’esito, deve rimanere in isolamento. I contatti di caso sospetto, invece, legati all’ambito scolastico e ai servizi educativi per l’infanzia non sono da porre in isolamento domiciliare fiduciario. Questa procedura si applica sia ai familiari conviventi sia ai compagni di classe. Si applica anche agli altri contatti stretti del ragazzo o della ragazza che è stato sottoposto a test. In caso di positività di uno studente scattano le misure d’isolamento dell’intera classe se l’interessato ha frequentato la scuola nelle ultime 48 ore. Scattano anche per i familiari e contatti diretti per il periodo di quarantena stabilito dai protocolli anti Covid. Al termine di tale lasso di tempo deve essere eseguito un tampone ai contatti per accertarne la negatività. Per verificare l’avvenuta negativizzazione del soggetto positivo servono due tamponi.
“Dall’1 al 18 settembre – spiega l’assessore al Welfare – si registrano 30.257 tamponi a bambini e ragazzi in età scolare. Di questi, 4.014 hanno riguardato bambini del nido, 5.644 alunni delle scuole dell’infanzia, 6.654 giovani studenti delle primarie, 4.235 delle secondarie di primo grado e 9.710 delle secondarie di secondo grado. Sono stati accertati complessivamente 141 positività, pari all’1,45 per cento. Nello specifico: 69 per il nido, 71 per le scuole dell’infanzia, 92 per le primarie, 66 per le secondarie di primo grado e 141 per le secondarie di secondo grado”.
“Da ricordare che dall’inizio della pandemia in febbraio sino al 18 settembre – conclude l’assessore – 104.918 bambini e ragazzi in età scolare hanno fatto il tampone. Nel dettaglio: 18.354 per bambini del nido, 15.070 per le scuole dell’infanzia, 22.380 per le primarie, 14.963 per le secondarie di primo grado e 34.251 per le secondarie di secondo grado. 2.091 le positività riscontrate, pari al 1,99 per cento del totale. Nell’ordine delle fasce più numerose: 332 per bambini del nido, 232 per le scuole dell’infanzia, 429 per le primarie, 289 per le secondarie di primo grado e 809 per le secondarie di secondo grado”.