E’ già iniziato il conto alla rovescia per quello che si preannuncia come uno degli eventi dell’anno in campo scientifico e aerospaziale. Nelle prime ore della mattinata italiana, nella notte statunitense, il lancio ufficiale della sonda Parker Solar Probe a Cape Canaveral (Florida): un apparecchio grande come un’auto utilitaria, realizzato dalla Nasa, che avrà il compito di “toccare” il sole. Quello che fino a poco tempo fa sembrava folle e irrealizzabile, sta per diventare realtà.
Grazie alla sua corazza di quasi 12 centimetri di speciali fibre di carbonio, nei suoi 7 anni di missione la Parker Solar Probe arriverà a una distanza record di 6,3 milioni di chilometri dal sole. Mai nulla è arrivato così vicino, in uno spazio in cui la temperatura raggiunge i 1.377 gradi centigradi e in cui questo avveniristico apparecchio si muoverà per scoprire tutti i segreti del sole e delle sue particelle energetiche addentrandosi fino in quello spazio chiamato “corona” che corrisponde a una distanza di solo il 4% del totale della distanza tra sole e Terra.
Non sarà comunque l’unica missione in programma per studiare il sole. Nel 2020 l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) lancerà la sonda Solar Orbiter. Avverrà nel febbraio 2020, ultimo periodo ritenuto utile per rientrare nella finestra di minima attività solare. Un periodo ideale per scoprire come cambiano le regioni attive, le macchie solari, l’emissione di particelle man mano che si va verso il massimo del nuovo ciclo solare. In questo caso per la sonda sarà sufficiente rimanere a 43 milioni di chilometri dal sole. Quello sarà un punto privilegiato per conoscere le regioni polari da dove partono le “autostrade” che portano le particelle solari nello spazio interplanetario.