Il Governo chiede “sacrifici” agli italiani per evitare “chiusure generalizzate e diffuse su tutto il territorio nazionale, per evitare di pervenire all’arresto delle attività produttive e lavorative, per evitare la chiusura delle scuole e degli uffici pubblici”. Questa la sintesi dell’intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Senato sulla seconda ondata di Covid.
Oltre ai contenuti del Dpcm del 18 ottobre, Conte ha chiesto di “evitare feste nelle abitazioni private” e di “ridurre gli spostamenti non necessari” chiarendo che “oggi siamo più pronti. Non siamo come nella primavera scorsa. Produciamo 20 milioni di mascherine al giorno e presto ne produrremo 30. Ogni giorno diamo gratuitamente una mascherina a ogni studente”. Il premier ha confermato poi che le regioni e gli enti locali potranno applicare norme più restrittive, se necessario (“si è concluso l’iter con la Lombardia, presto chiuderemo l’iter con la Campania”) e che l’attività didattica continuerà in presenza, anche se negli istituti superiori sarà possibile qualche forma di didattica a distanza.
“Siamo consapevoli che ad alcune categorie – mi riferisco, soprattutto ma non solo, al settore dei bar e ristoranti, i cui rappresentanti ho voluto incontrare all’indomani della emanazione del DPCM del 13 ottobre – chiediamo ulteriori sacrifici. Al riguardo, assicuro l’impegno del Governo ad adottare misure di sostegno mirate a vantaggio di queste categorie produttive più duramente colpite. Nella legge di bilancio, prevediamo un fondo di 4 miliardi di euro per il sostegno alle attività maggiormente colpite dalla crisi, penso ad esempio al settore del turismo, della cultura, dello spettacolo e della ristorazione”.