Sono Emilia Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia e Veneto – secondo quanto apprende l’Ansa – le quattro Regioni per cui l’Istituto superiore di sanità, sulla base dei dati dell’ultimo monitoraggio, ritiene opportuno che siano anticipare le misure più restrittive. Ciò sulla base del report, che indica le regioni entrate in scenario 4 a rischio moderato con alta probabilità di progressione.
I Governatori di Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna – Massimiliano Fedriga, Luca Zaia e Stefano Bonaccini – sono in contatto per varare una ordinanza in comune che introduca nelle tre regioni misure più restrittive rispetto a quelle stabilite per le regioni ‘gialle’ (come sono appunto queste tre). Scopo dell’iniziativa è evitare che peggiorino i parametri di valutazione e che possano tutte e tre scivolare nelle zone arancione o rossa. Lo si apprende da fonti regionali. In particolare, l’ordinanza potrebbe riguardare temi come la mobilità e potrebbe entrare in vigore già dal prossimo venerdì.
“L’incidenza è alta: 524 casi per 100mila abitanti nel periodo di sorveglianza che raccoglie dati di qualche giorno fa. Ci sono differenze tra regioni ma il nostro paese eccede largamente soglia fissata a livello Ue”. Lo ha affermato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa organizzata al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia.
“La curva per la resilienza cioè impatto sui servizi sanitari sta crescendo – ha aggiunto Brusaferro – e ci si avvicina a soglie di valori critici, in relazione al bisogno di rispondere ai bisogni di salute. La circolazione del virus è cresciuta in modo molto significativo in tutta Europa. Il nostro paese eccede la soglia prevista da dati. L’Italia è molto ricca di casi e la crescita è molto significativa, superiore ai 100 casi per 100mila abitanti. Le terapie intensive e i ricoveri in area medica mostrano una curva che cresce rapidamente vicino a soglie critiche”.
“Oggi ci troviamo in una situazione di rischio alto con necessità di misure di mitigazione – ha concluso Brusaferro -, cioè misure sociali per rallentare il virus. Fondamentali i comportamenti. Il flusso di indicatori è condiviso con le regioni, Iss e ministero, viene poi assemblato e analizzato. Quindi è un percorso articolato ma che garantisce momenti di validazione e condivisione. L’Italia è un Paese a scenario 3. Siamo a un Rt di 1.7, con un intervallo di confidenza di 1.5′. Un rt che ‘ha mostrato un rallentamento nella sua crescita ma per ridurre i casi dobbiamo portare l’Rt sotto 1. Tutte le regioni sono sopra Rt 1, in alcuni casi a 2. Tutti i sistemi vanno bene ma la battaglia per riportare l’epidemia ad una dimensione sostenibile passano soprattutto dai comportamenti quotidiani di ognuno: mascherine, igiene e distanze sono la chiave di lettura per riportare la curva a dimensione contenuta”.