Il 25 febbraio, Regione Lombardia ha adottato il ‘Piano quadriennale regionale per le politiche di parità e di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne 2020-2023′. Ossia un pacchetto di azioni concrete e sperimentali senza precedenti, per contrastare un fenomeno ancora purtroppo in crescita.
Tra le novità più rilevanti, la presa in carico degli orfani delle vittime di femminicidio e dei minori vittime di violenza assistita, oltre a un programma di interventi per il sostegno abitativo, l’inserimento abitativo e l’accompagnamento alla fuoriuscita dalla violenza.
“Regione Lombardia, intercettando le criticità derivanti dal lockdown, inoltre – ha spiegato l’assessore alla Famiglia e Pari opportunità, Silvia Piani – non si è fermata. I centri antiviolenza hanno continuato a garantire la reperibilità telefonica. Nonché l’attività di contrasto anche nei mesi più duri”.
“La pandemia e il maggior isolamento domiciliare hanno infatti aumentato le richieste di aiuto da parte delle vittime di violenza. L’emergenza epidemiologica e la conseguente convivenza forzata indotta da limitazioni di carattere logistico – ha aggiunto – hanno fortemente inciso sull’evoluzione del fenomeno. Il che ha generato maggiori difficoltà ad accedere ai servizi di assistenza e accoglienza”.
Nel dettaglio, al 15 ottobre, secondo i dati registrati in O.R.A. (Osservatorio Regionale Antiviolenza), complessivamente le donne prese in carico dai Centri Antiviolenza delle reti territoriali sono state 6.527, di cui 1.913 hanno avviato il percorso nel 2020. Le chiamate effettuate al 1522 sono raddoppiate rispetto all’anno scorso (+118,8%), 2.055 in totale, ossia il 13,4% delle chiamate a livello nazionale.
In riferimento alla delicata contingenza epidemiologica sono state perciò destinati 200.000 euro per il riconoscimento delle spese sostenute dalle reti antiviolenza nel periodo di emergenza Covid-19. Sia nell’ambito degli interventi di prevenzione, che di contrasto alla violenza.
Martedì 24 novembre, durante la seduta settimanale del Consiglio regionale, come è ormai tradizione, gli assessori e i consiglieri regionali hanno indossato la maglietta. Raffigura la nuova immagine che Regione utilizzerà per contrassegnare le iniziative. E sensibilizzare quindi tutti sul messaggio antiviolenza.