“Per dare un segnale”, i ragazzi delle superiori potrebbero tornare in Aula il prossimo 14 dicembre. E’ l’ipotesi su cui il premier Giuseppe Conte avrebbe sondato i capigruppo di maggioranza, nel corso della riunione sul prossimo dpcm.
Il presidente del Consiglio avrebbe precisato che l’ipotesi deve essere ancora sottoposta al vaglio del Cts: si tratterebbe di porre fine alla didattica a distanza nelle aree gialle dalla metà del mese. Le reazioni sarebbero state contrastanti: Iv avrebbe confermato la sua posizione favorevole ma altri partiti si sarebbero espressi contro.
Il premier Giuseppe Conte avrebbe inoltre aperto alla richiesta di una riflessione di alcuni capigruppo di prevedere per il Natale che gli spostamenti tra le Regioni possano avvenire non solo per i residenti ma anche per i ricongiungimenti familiari. Lo si apprende da diverse fonti di maggioranza presenti alla riunione, nella quale è in corso un confronto sul prossimo dpcm, il cui varo è atteso il 3 dicembre.
Si accende la discussione, intanto, nella riunione del premier con i capigruppo, sull’ipotesi di chiudere gli hotel a Natale nelle aree dello sci. Lo stesso Giuseppe Conte avrebbe detto che la misura presenta problemi, esprimendo i suoi dubbi. Lo riferiscono diverse fonti di maggioranza, mentre è ancora in corso la riunione sul prossimo dpcm.
Le misure restrittive degli spostamenti per il Natale potrebbero essere in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio. E’ quanto confermano fonti di maggioranza e di governo, mentre è in corso il confronto del premier Conte e dei ministri Speranza e D’Incà con i capigruppo. Non è escluso che le date varino: potrebbero iniziare il 19 o 20 e finire qualche giorno dopo l’Epifania. Ma una decisione non verrà presa prima di domani: “Oggi è una giornata di ascolto, domani sentiremo il Parlamento e di nuovo le Regioni. Solo dopo decideremo”.
“Bisogna evitare gli spostamenti tra Regioni e mantenere il limite delle 22 per la circolazione: sono 2 punti centrali e imprescindibili del modello di sicurezza che stiamo costruendo insieme”, ha detto però il ministro Francesco Boccia, a quanto si apprende da fonti presenti all’incontro, nella conferenza Stato-Regioni. “Difendiamo insieme – ha detto Boccia – l’impostazione ed evitiamo deroghe perchè potrebbero minare la tenuta stessa dell’impianto”. (Ansa)