TORINO – È stato condannato a 16 anni per tentato omicidio, con rito abbreviato, Mohamed Safi, il 37enne che nel 2019 sfregiò con una bottiglia rotta la compagna 43enne, mentre era fuori dal carcere in permesso lavoro. L’uomo stava scontando una condanna a 15 anni per aver assassinato l’ex compagna nel 2007 a Bergamo.
L’aggressione alla nuova compagna perché voleva lasciarlo dopo avere scoperto che era stato condannato per femminicidio.
La richiesta del pm era stata di 12 anni. La notte del 18 ottobre 2019, durante un permesso di lavoro esterno come barista, con l’obbligo di rientrare nel penitenziario di Torino ‘Lorusso e Cutugno’ entro le 2, Safi aggredì la nuova compagna che aveva deciso di troncare la relazione dopo aver scoperto che era stato condannato per femminicidio. I due si erano conosciuti sei mesi prima nel locale deve l’uomo lavorava.
Quella notte la coppia era scesa dal tram 4 in corso Giulio Cesare, vicino alla casa della donna, quando Safi cercò con il collo rotto di una bottiglia di tagliare la gola alla vittima, che si salvò grazie ad una pesante sciarpa che aveva al collo.
Dopo quest’episodio Mohamed Safi ha tentato il suicidio in carcere. (Ansa).