Non si può tornare dalle vacanze senza un souvenir. Un modo per ricordare quei momenti di meritato relax al mare, ai monti, in collina o in qualche città d’arte. Ma è anche un modo per incrementare il commercio. Perché è elevato il giro d’affari che ruota attorno al mondo dei souvenir dalle vacanze: un business che in Italia ammonta a ben 700 milioni di euro, di cui ben 200 milioni nella sola Lombardia con il maggior numero di fatturato a Milano, Brescia e Bergamo.
Sono 18 mila in Italia le imprese specializzate nei souvenir delle vacanze, di cui 2mila nella nostra regione. Forte la presenza femminile, quasi una impresa su due, circa 900, sono infatti in mano a donne mentre i giovani pesano circa il 10% e gli stranieri nel settore sono circa il 15%. Tra i settori più importanti il commercio di oggetti da regalo (598 imprese, il 33% di tutti i souvenir), da ricordo (474 imprese, il 27%), il commercio di oggetti d’arte (377, 21%), gli oggetti artigianali (7%) e argenteria / bomboniere (6,5%).
Questi i numeri che emergono da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del registro delle imprese attive al primo trimestre 2018. Un business da 700 milioni in Italia di cui circa 200 milioni per la Lombardia. Per business, prime in Italia Milano con 162 milioni (23% nazionale), Roma con 123 (18%), Venezia con 65 (9%), Firenze con 46 (7%), Napoli con 30 (oltre 4%), Torino con 24 (quasi 4%).
Perché attorno a quei cadeaux dalle vacanze ci sono aziende che producono e che fatturano. In Italia ogni città è specializzata in un settore: a Roma vanno alla grande gli articoli religiosi, a Napoli le bomboniere, a Milano gli oggetti d’arte, mentre Venezia è leader dell’artigianato italiano.
Ci sono città in cui i souvenir iniziano ad emergere: Belluno, Gorizia, Terni, Ascoli Piceno, Imperia, Savona, Fermo, Rimini, Modena, Lecco, Crotone, Reggio Emilia; mentre a Rieti il settore è in forte calo con un -17%
“Sul nostro territorio, sempre più turistico, gli articoli da regalo e i souvenir sono ancora più importanti – commenta Valeria Gerli, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – Cresce il mercato del “ricordino’. In modo analogo ad altri settori, il souvenir “made in Italy” é caratterizzato da buon gusto e qualità. Abbiamo delle vetrine uniche al mondo, con una capacità di accoglienza caratteristica della nostra ospitalità. Ecco perché lo “shopping del buon ricordo” diventa una attività capace di supportare il turismo stesso e allungare la durata del soggiorno. In questo senso é importante valorizzare i simboli del territorio. Si tratta di proporre i prodotti legati alla tradizione come ad esempio cibi tipici, luoghi, strumenti, prodotti di design o abbigliamento, artigianato. Vanno riproposti innovando e con il supporto di un marketing territoriale adatto a integrare l’esperienza turistica”.