NOVARA – Troppo anziano per rinnovare la patente? Nessun problema! Basta rivolgersi alla persona “giusta” e tutte le difficoltà spariscono, con tanto di “regolare” certificato medico.
Devono essere state più o meno queste le parole dette a un 91enne che, nell’autunno dello scorso anno, si era rivolto ad un’autoscuola della provincia di Novara per la gestione della sua pratica di rinnovo della patente di guida, nonostante fosse evidentemente privo dei requisiti fisici minimi per poter guidare.
Nel paesino dove risiede l’anziano, che si trova ad oltre 80 chilometri da Novara, in molti erano preoccupati per l’incolumità dell’attempato guidatore e per quella degli altri residenti, perché l’uomo ha seri problemi di udito e non ci vede bene. Per questo motivo qualcuno si è rivolto alla Polizia stradale chiedendo come fosse possibile che al 91enne fosse stata rinnovata la patente.
Una volta appresa la notizia, la Stradale di Domodossola, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, ha iniziato ad indagare sulla vicenda. Gli investigatori, oltre a verificare i fatti relativi al 91enne, hanno scoperto altri episodi analoghi, nei quali era coinvolto sempre lo stesso medico certificatore.
Attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, l’acquisizione di documentazione presso l’ufficio provinciale della Motorizzazione civile e la raccolta di testimonianze di altre tre persone che avevano ottenuto il rinnovo della patente di guida senza sostenere la visita medica, i poliziotti hanno fatto luce sull’attività irregolare dell’autoscuola.
L’indagine ha documentato quattro episodi, ma dai riscontri effettuati, le pratiche ultimate con lo stesso sistema dall’agenzia, potrebbero essere centinaia, e non solo in favore di persone anziane.
Il costo del servizio era quello di una normale pratica, ma il vantaggio per l’autoscuola è stato notevole, ed è misurabile in termini di un considerevole aumento di fatturato, dovuto ai numerosi clienti che arrivavano anche da altre province, invece di rivolgersi all’agenzia più vicina a dove abitavano.
Il medico certificatore, accusato di falsità ideologica in atto pubblico continuata in concorso con altre persone, è stato sottoposto alla misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio della professione medica.
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Novara ha emesso il provvedimento anche tenendo conto del fatto che l’uomo, nel 2012, era stato già condannato per fatti analoghi e, nel 2016, era uno dei medici coinvolti nell’operazione “Password”, portata a termine dalla Stradale di Vercelli, relativa a “rinnovi facili” di patenti in tutta Italia.