Le notizie dei giorni scorsi non lasciavano pensare nulla di buono e, purtroppo, a distanza di poche ore è arrivata la notizia che non avremmo voluto sentire. Aretha Franklin, dopo una lunga malattia, si è spenta a Detroit all’età di 76 anni. Lo ha annunciato – riferisce l’Associated Press – la sua portavoce Gwendolyn Quinn.
Icona riconosciuta della cultura nera, con una forte personalità e un carattere non sempre facile, ma soprattutto artista dalla voce sublime, Aretha, nata a Memphis il 25 marzo 1942, è andata oltre le definizioni, rompendo schemi e imponendosi come un vero e proprio fenomeno della natura. Tra i suoi brani più famosi, Respect e Think (che cantò anche nel film The Blues Brothers). La sua ultima esibizione è stata lo scorso novembre a New York al gala della fondazione di Elton John per la lotta all’Aids. Il suo ultimo concerto, invece, nel giugno 2017. Nel 2009 ha cantato per l’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca (e si è rifiutata, invece, di farlo quando è stata la volta di Donald Trump).
Su Twitter, il cordoglio del presidente degli Stati Uniti per la scomparsa di Aretha Franklin: “La regina del Soul, Aretha Franklin, è morta. Era una donna straordinaria, con un magnifico dono di Dio, la sua voce. Ci mancherà!”, ha scritto Donald Trump.
“Ci ha dato un’idea del divino ogni volta che cantava”. Anche Barack e Michelle Obama hanno espresso il loro cordoglio per la morte di Aretha Franklin. In un comunicato congiunto, l’ex coppia presidenziale ha detto che la cantante ha “definito l’America”. Per tutti, invece, era la Queen of soul, dalla voce inconfondibile che regalava emozioni.