Gli italiani in 11 mesi hanno consumato ortofrutta per 5,4 milioni di tonnellate, l’1% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, spendendo il 5% in più rispetto allo stesso periodo del 2019 per effetto dell’aumento dei prezzi. E’ quanto emerge dall’Osservatorio di Cso Italy, nel precisare che i volumi acquistati sono 456 mila tonnellate sotto del 6% rispetto alla media degli ultimi tre anni. Ad arrancare maggiormente è la frutta con un calo del 3% in volume, principalmente mele (-12%), banane (-5%), kiwi (-10%), uva (-8%); segno positivo, invece, per arance (+18%), clementine (+6%) e pere (+14%). Tornano a salire del 3% gli acquisti di ortaggi, con aumenti record per le patate che segnano +11%, ma anche carote (+13%), cipolle (+19%), zucchine (+7%) e radicchi (+9%); a novembre scendono i consumi di pomodori (-4%), mentre stabili le insalate.
Sul fronte dei prezzi l’Osservatorio segnala per la frutta aumenti superiori del 4% e per gli ortaggi il 5%. Per effetto della pandemia crescono dell’8% i volumi di ortofrutta confezionata pari al 29% delle vendite totali. Quanto ai canali di vendita, il 69% degli acquisti avviene nella grande distribuzione, con il 39% nei supermercati (+5%), il 17% nei discount (+2%), il 10% negli iper (-6%) e il 3% nelle piccole superfici (-14%). Per fruttivendoli e mercati ambulanti rionali la quota è del 13%, in perdita rispettivamente del 6% e del 4%.
Dal punto di vista territoriale, infine, l’Osservatorio registrato un incremento della domanda nelle regioni del Nord Ovest (+3%), Centro e Sardegna (+2%), una stabilità nel Nord Est e un calo del 5% al Sud e in Sicilia calano. Da segnalare, infine, che a novembre gli acquisti di frutta e verdura sono aumentati del 4% nelle famiglie in cui è presente un familiare under 15. (Ansa).