GENOVA – Oggi è il giorno del lutto nazionale per i fatti di Genova e del crollo del Ponte Morandi. Al dolore si somma altro dolore: nella notte, grazie a un incessante ed encomiabile lavoro, i Vigili del Fuoco hanno estratto dalle macerie l’auto su cui viaggiava la famiglia Cecala. Completamente schiacciata, era sotto un grosso blocco di cemento che faceva parte del pilone della struttura crollato nei pressi dell’argine sinistro del Polcevera. Con il papà Cristian, la mamma Dawna e la piccola Kristal di 9 anni il bilancio delle vittime sale a 41.
Oggi è anche il giorno del funerale per le altre persone precipitate nel viadotto e schiacciate dalle pesanti macerie. Un lutto a cui partecipa emotivamente tutta l’Italia: chi esterrefatto, chi addolorato, chi con una preghiera. Ieri sul web si è diffusa anche la catena per fare girare l’immagine dei tifosi del Genoa e della Sampdoria abbracciati per unire quei due tronconi mozzi del Ponte Morandi, in un gesto di solidarietà e vicinanza a tutta la città. E’ un’Italia che, nel momento spensierato della vacanza si sente colpita e si interroga sulla sua reale condizione di trascuratezza.
Le discussioni e le valutazioni riprenderanno nei prossimi giorni. Oggi, intanto, i funerali di Stato che saranno celebrati in mattinata dal Cardinale Angelo Bagnasco alla presenza delle più alte cariche dello Stato, compreso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto fare sentire fin da subito la sua vicinanza alla città di Genova e alle famiglie colpite dalla tragedia.
Per molte di queste, però, non è solo il giorno del dolore ma anche quello della rabbia: 38 morti accertati (oltre ai 3 della notte), ma saranno soltanto 18 le bare in Fiera in occasione del funerale di Stato. Meno della metà dei morti di questa assurda tragedia. Qualcuno si è defilato, preferendo dare l’estremo saluto al proprio familiare nella parrocchia di residenza. Altri non hanno nascosto ciò che pensano: ci sono vittime perché, per la mancanza di manutenzione, ci sono anche degli assassini. Alla magistratura il compito di individuarli. A ognuno di noi, almeno oggi, il compito di evitare la polemica e rispettare il dolore per una tragedia che si poteva evitare.
Gualfrido Galimberti