MONZA – Un caso assolutamente fuori dall’ordinario, gestito con successo: il 12 gennaio l’équipe dei cardiologi interventisti dell’Emodinamica dell’ospedale San Gerardo ha eseguito un intervento di doppio impianto valvolare transcatetere in un paziente di 49 anni di origini pakistane che presentava una severa degenerazione di due protesi valvolari (aortica e mitralica) impiantate chirurgicamente per una malattia reumatica insorta in giovane età.
Il paziente era stato ricoverato qualche settimana prima nel reparto di Cardiologia clinica diretto dalla dottoressa Maddalena Lettino per un grave scompenso cardiaco scarsamente sensibile alla sola terapia medica. L’aggravarsi delle sue condizioni l’aveva infatti ben presto portato al trasferimento in Unità Coronarica per la necessità di un monitoraggio sempre più intensivo.
Fin dal primo giorno di ricovero era stato subito chiaro che l’unica soluzione possibile per evitare l’esito infausto fosse la sostituzione delle due valvole disfunzionanti. Il caso è stato quindi discusso collegialmente da una équipe allargata (il cosiddetto Heart Team) costituita da cardiochirurghi, cardioanestesisti, cardiologi clinici, ecocardiografisti e cardiologi interventisti, un metodo di lavoro fortemente perseguito dal gruppo cardiologico del San Gerardo per la gestione dei casi complessi quando le soluzioni possibili sono molteplici. Visto che le condizioni generali del paziente erano tali da rendere molto rischioso un nuovo intervento “a cuore aperto” e in anestesia generale, l’Heart Team ha optato per un intervento percutaneo, mininvasivo, su entrambe le valvole, eseguito dagli emodinamisti.
La soluzione mininvasiva proposta dai cardiologi interventisti all’Heart Team prevedeva l’inserimento di due valvole all’interno delle due protesi chirurgiche degenerate (una tecnica chiamata impianto “valve-in-valve”) passando attraverso i vasi sanguigni degli arti inferiori. L’intervento è stato eseguito dall’équipe di cardiologia interventistica composta dal dottor Pietro Vandoni, direttore della Struttura complessa di Emodinamica e dai suoi collaboratori, Simone Tresoldi, Ivan Calchera e Stefano Righetti con il supporto del dottor Giuseppe Trocino che ha monitorato la precisione dell’impianto con l’ecocardiografia transesofagea durante l’intervento; l’esperienza del dottor Nello Avalli, responsabile della Cardioanestesia del San Gerardo, ha permesso di eseguire l’operazione in sedazione evitando al paziente una rischiosa anestesia generale.
Le condizioni del paziente nel postoperatorio sono state monitorate dai medici dell’Unità Coronarica, Andrea Mauro e Davide Corsi, che hanno reso possibile il trasferimento del paziente in reparto di degenza nel giro di pochi giorni. A una settimana dall’intervento il paziente è in buone condizioni generali, ha recuperato il proprio compenso ed è pronto per essere trasferito in riabilitazione.
“Il rispristino ed il mantenimento delle nostre funzioni di Hub consente di garantire ai nostri cittadini l’accesso a cure di alta specialità – commenta Mario Alparone, direttore generale della Asst Monza – dopo l’anno difficilissimo trascorso dall’ospedale impegnato su tutti i fronti nella cura dei malati di Covid-19”.