CERIANO LAGHETTO – Ogni anno, quando arriva l’estate, ne inventa una: stavolta Dante Cattaneo, sindaco di Ceriano Laghetto, in occasione del ponte di Ferragosto ha deciso di spostare il suo ufficio. Macché municipio: la scrivania è stata piazzata alla stazione di Ceriano Groane, quella ben nota perché più volte indicata dalle cronache quale luogo dello spaccio e, talvolta, anche di rapine. Il primo cittadino, insomma, ha voluto dare un segnale: se c’è da ostacolare gli spacciatori e i clienti, lui è in prima fila. Anche nei giorni di festa, pur di ripristinare la completa vivibilità del territorio.
E’ l’edizione numero 7 dell’”Operazione mettiamoci la faccia”, che fu lanciata dallo stesso sindaco cerianese con l’obiettivo di stimolare un contatto sempre più stretto e diretto con i cittadini, affrontando a viso aperto i problemi del paese. Negli anni, durante l’estate, il sindaco è stato protagonista degli incontri serali nei quartieri, degli inviti a pranzo nelle famiglie con impegno a lavare i piatti, della visita ai cerianesi nei luoghi d’origine in cui tornano per la villeggiatura, del “casting” per la scelta dell’assessore, del lavoro nelle aziende agricole locali per consegnare il raccolto a famiglie in difficoltà.
Cattaneo da martedì 14 a mercoledì 16 agosto, compresa la festività del 15, si è piazzato nel suo ufficio distaccato tra la banchina della stazione ferroviaria e l’ingresso del Parco Groane, dove ha sbrigato alcune pratiche, ha ricevuto i cittadini e ha dato una mano ai volontari che si sono recati sul posto per dare una ripulita a tutta la zona. Con lui, a momenti alterni, hanno garantito la loro presenza anche gli agenti della Polizia locale e l’assistente sociale.
“Non intendo arretrare di un centimetro, nemmeno a Ferragosto, nella mia battaglia contro lo spaccio nel Parco delle Groane – afferma il sindaco -. Mentre molti di quelli che mi criticano erano a godersi le vacanze in qualche prestigioso luogo di villeggiatura, io erao qui a fare il sindaco, incontrando i cittadini e occupandomi dei problemi di Ceriano, non dal solito ufficio in municipio, ma direttamente in un luogo simbolo dell’arretramento dello Stato, che lo ha lasciato in balìa dei delinquenti. Io voglio che i cittadini si riprendano ciò che è loro. Questi boschi devono tornare luoghi da frequentare per tutti, senza paura. Volevo stare qui, pure a Ferragosto, per dare un segnale forte e rovinare la festa ai delinquenti che infestano il parco”.