VENEZIA – Risale dopo il fine settimana il numero dei nuovi contagi giornalieri da Coronavirus in Veneto, attestandosi sulla media delle ultime settimane: sono 638 i casi registrati in 24 ore, con il totale da inizio pandemia a 322.354 malati. I decessi sono 42 in più, con il totale a 9.551. Prosegue comunque la discesa dei dati clinici, con 1.382 ricoverati nei reparti non critici (-51) e 136 pazienti nelle terapie intensive (-12).
E’ il grafico di queste ultime – con un crollo verticale in un mese e mezzo – a mostrare che la fase acuta della pressione ospedaliera da Covid in Veneto è per adesso alle spalle. Dal picco di 401 letti occupati da pazienti positivi del 31 dicembre scorso si è passati ai 91 delle 11 di ieri.
La situazione non permette comunque di essere al sicuro da un eventuale aumento dell’epidemia in regione, ma il presidente Luca Zaia continua a dimostrarsi scettico rispetto alle richieste di lockdown giunte negli ultimi giorni a livello nazionale, e continua a predicare prudenza. “Rispettare le tre regole mascherine, distanziamento, igiene delle lavarsi le mani – ha ribadito oggi – se le seguissimo si avrebbe un effetto migliore del lockdown. Quindi bisogna mettersi d’impegno, fino in fondo per difendere questa simil-libertà che oggi abbiamo. Ne verremo fuori, ma l’appello è fare massima attenzione”.
“Il bilancio – ha precisato – lo faremo a fine febbraio, inizio marzo, e guarderemo per prima i ricoveri, che oggi non stanno aumentando, e poi le terapie intensive e la mortalità. Siamo però preoccupati del tema delle varianti, che noi abbiamo sollevato per primi in Italia, perchè se la quantità e la qualità delle infezioni è legata ad esse si capisce quale sarà il livello del ‘volo’ che potremmo fare”. (Ansa).