È con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministeri dell’Economia e Finanze, Sviluppo economico, Politiche agricole alimentari e forestali che Gruppo Italiano Torrefattori Caffè (Gitc), associazione che riunisce 225 imprese del settore, prende posizione contro la mancanza di prospettiva e di proporzionalità delle ultime misure restrittive dettate dall’emergenza sanitaria e si fa portavoce di un’intera filiera italiana ormai sull’orlo del baratro.
Arriva ad un picco del 40% la perdita del fatturato nel 2020 per il comparto del caffè, vera eccellenza del Made in Italy nel mondo, che soffre insieme alla ristorazione delle limitazioni imposte nel corso dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Ad impedire ancora oggi la ripresa e l’organizzazione del settore Ho.Re.Ca, lamentano i torrefattori, sono soprattutto gli orizzonti temporali di massimo due settimane dettati dagli ultimi decreti, che non consentono alcun margine di programmazione per i pubblici esercizi: uno scenario allarmante che annienta la possibilità di fronteggiare lo tsunami economico che sta travolgendo bar, ristoranti, hotel e tutte le filiere collegate, che nel 2019 rappresentavano il 18% del Pil italiano.
“A tutela delle Torrefazioni italiane e vicini ai pubblici esercizi, abbiamo interpellato il Presidente del Consiglio e i ministeri di competenza affinché si impegnino ad agire ora, per arginare l’ondata di fallimenti che rischia di diventare inarrestabile – afferma Alessandro Bianchin, Presidente del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè – siamo disponibili ad un serio confronto che porti alla revisione delle direttive e all’adozione di nuovi protocolli che permettano alle imprese di programmare e di lavorare”.