Più di 1 alunno su 3 a partire da domani, lunedì 1 marzo, dovrà seguire le lezioni con la didattica a distanza. E’ il dato diffuso da Tuttoscuola, il sito dedicato al mondo dell’istruzione, che ha analizzato le conseguenze delle nuove colorazioni delle regioni e delle singole zone della nostra penisola.
In particolare saranno in tutto 3.067.986 gli studenti impegnati nella didattica a distanza, di cui quasi 800 mila bambini della scuola dell’infanzia e primaria, quasi mezzo milione di alunni delle medie e 1 milione e 800 mila studenti delle superiori. Regolarmente a scuola, invece, 5.438.779 studenti: 3 milioni e 200 mila bambini della scuola dell’infanzia e primaria, un milione e 200 mila alunni delle medie e circa 1 milione di studenti delle superiori.
La situazione, naturalmente, varia in base alla collocazione geografica e alla situazione di ogni singola regione per quanto riguarda la situazione Covid. Le situazioni estreme vedono i 207.268 alunni della Sardegna tutti a scuola in presenza, grazie al fatto che la regione è stata dichiarata zona bianca, mentre all’opposto i 994.993 alunni della Campania saranno costretti a starsene a casa per consentire a tutti i loro insegnanti, secondo quanto disposto dal presidente regionale Vincenzo De Luca, di sottoporsi alla vaccinazione.
Dovranno rimanere a casa gli alunni delle zone dichiarate rosse: i 159.721 dell’Alto Adige, i 75.896 della Basilicata e i 37.558 del Molise.
Dei quasi 176mila alunni abruzzesi soltanto 30.556 bambini della scuola dell’infanzia potranno frequentare le attività educative in presenza, mentre gli altri 145.367 dovranno seguire le lezioni in didattica a distanza. In Puglia, dopo che il Tar ha confermato la validità dell’ordinanza regionale, dovranno seguire la didattica a distanza i 320.432 studenti della secondaria di primo e secondo grado, mentre per i 264.912 alunni di primaria e infanzia resta confermata la facoltà di seguire le lezioni in presenza.
Vi sono infine singole situazioni provinciali costrette ad adottare restrizioni, come, ad esempio Brescia con oltre 172 mila alunni in didattica a distanza, la città metropolitana di Bologna con oltre 113mila alunni bloccati a casa, Ancona e Macerata con 14.700 degli ultimi due anni della scuola media obbligati alla Dad insieme a tutti i 73.060 studenti delle superiori dell’intera regione.
In Toscana quasi 80 mila alunni delle province di Pistoia e Siena entrate in zona rossa non potranno seguire le lezioni in presenza. Infine un numero imprecisato di alunni del primo ciclo e dell’infanzia, stimato in poco più di 14.100 unità, di piccoli comuni laziali dichiarati in zona rossa, non potrà seguire le lezioni presenza.
Da domani – aggiunge Tuttoscuola -, compatibilmente con le opzioni di frequenza consentite per primaria e infanzia in Puglia, dovrebbero accedere in presenza a scuola circa un milione e 156 mila delle scuole dell’infanzia (l’83% degli iscritti alle scuole statali e paritarie), due milioni e 66 mila alunni della scuola primaria (79,3% del totale), un milione e 225 mila alunni della scuola media (72,1%).
Dei 2 milioni e 794 mila studenti delle superiori, nel rispetto della rotazione del 50% per le zone gialle e arancioni, soltanto 990 mila saranno ogni giorno in presenza (35,4% del totale), con la sola eccezione degli studenti sardi tutti in classe, ma 478.350 (gli studenti di Abruzzo, Alto Adige, Basilicata, Campania, Puglia, Molise) dovranno osservare la didattica a distanza al 100%.