L’Italia supera i 100mila morti dall’inizio della pandemia e si colora sempre più di rosso a causa delle varianti del virus che spingono verso l’alto la curva dei contagi e riportano in sofferenza gli ospedali, con le terapie intensive di 11 regioni già sopra la soglia critica del 30%. Chiusure e restrizioni decise dai governatori che potrebbero anticipare un nuovo intervento del governo: il Cts si riunirà nelle prossime ore per valutare su richiesta del governo i nuovi interventi.
Le ipotesi sono delle chiusure generalizzate nei weekend, delle zone rosse più severe, come fu a Codogno nella prima ondata, e il criterio di 250 casi ogni 100 mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa.
A poco più di un anno dalla morte del 78enne di Vo’ Euganeo che sarà ricordato per sempre come la prima vittima del Covid nel nostro paese, l’Italia supera dunque una soglia simbolica e inimmaginabile fino a 12 mesi fa: i morti per il virus il doppio di quelli di Aids, 34 volte quelli del terremoto dell’Irpinia, 50 volte quelli del Vajont, 300 volte quelli de l’Aquila. Le ultime 318 vittime portano infatti il totale a 100.103 e non è affatto finita visto che i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ospedalieri salgono inesorabilmente (2.700 sono ora i pazienti in rianimazione, e 21.831 quelli nei reparti ordinari, con un incremento di ben 687) e ci sono altri 13.902 positivi, 7mila meno ma con 90mila tamponi in meno, tanto che il tasso di positività resta stabile al 7,5%. In una situazione simile, con “ogni vita che conta” come dice il premier Mario Draghi, mantenere le misure restrittive e anzi rafforzarle è l’unica strada possibile.
Nelle prossime ore potrebbe esserci una nuova cabina di regia, in vista del nuovo incontro di giovedì con le regioni, in cui si riaffronteranno i tre temi che sono stati al centro della riunione: distribuzione, logistica, somministrazione. E si parlerà delle nuove misure anche alla luce della riunione del Cts. Nella maggioranza c’è tensione sull’ipotesi del lockdown generale, che al momento però nessuno avrebbe messo sul tavolo in maniera netta.
Con il nuovo monitoraggio la maggior parte delle regioni finirà in fascia rossa e arancione (in giallo potrebbero rimanere solo Sardegna, Sicilia e forse Valle d’Aosta e Liguria) e dunque scatteranno le misure più restrittive, con la chiusura dei ristoranti anche a pranzo, in arancio, e dei negozi, in rosso.
Frosinone è in zona rossa mentre lo saranno da mercoledì le province di Pesaro Urbino e Fermo, che si aggiungono a quelle di Ancona e Macerata e portano quasi tutte le Marche in rosso, e Viareggio. Il Piemonte attenderà invece venerdì.