Con le chiusure decise dal Governo a partire da lunedì 15 si stima che la perdita a livello nazionale per il commercio rispetto a un mese normale nel quale ricade la Pasqua superi i 15,5 miliardi con una caduta del fatturato superiore al 30% del totale. Il calcolo arriva dall’Ufficio studi della Confcommercio, secondo il quale in un mese senza pandemia (come ad esempio nel 2019) nel quale ricade la Pasqua i consumi nei settori del vestiario, mobili, bar e ristoranti, servizi di alloggio, trasporti escluse le auto, i servizi ricreativi e gli altri servizi vari superano nel complesso i 50 miliardi.
“In attesa che le vaccinazioni procedano a pieno regime – dice il presidente dell’Associazione, Carlo Sangalli, – continua il ricorso ai lockdown, una strategia insostenibile per le imprese del terziario. Insostenibile perché tardano gli indennizzi dovuti e mancano ancora indicazioni sugli interventi per compensare le perdite di fatturato ormai ingenti. Chiediamo che il decreto ‘Sostegno’ ridia effettivamente ossigeno alle imprese e non arrivi fuori tempo massimo.”